Oggi vi presentiamo Vanessa Adularia Neri, in arte “Adularia Cosplay”, una grande amica e un’interessante creativa che abbiamo apprezzato in numerosi eventi Entertainment sparsi per il territorio italiano; ecco a voi l’intervista che abbiamo realizzato con questa persona “fuori dal comune” che si definisce, a buon titolo, appassionata di “Cosplay, Steampunk, Prop making, Pin Up, Photography, Gothic and Alternative fashion”.
- Da quanto tempo hai iniziato a fare cosplay? Che cosa ti ha fatto avvicinare al mondo del cosplay?
Mi ricordo ancora il giorno in cui la mia migliore amica e compagna di banco delle superiori mi disse “vieni con me a Roma! C’è una fiera del fumetto bellissima!”. Era il 2004, il Romics si svolgeva ancora in zona EUR ed era la prima volta che avevo l’occasione di immergermi in una realtà diversa dalla routine quotidiana. Mi si è aperto un mondo! In quell’occasione avevo improvvisato un vestito tratto da un manga giapponese, Nana di Ai Yazawa. Eppure ancora non sapevo esattamente cosa volesse dire “fare Cosplay”. Era un modo per “evadere dalla realtà”, vestire i panni dei personaggi eroi delle mie giornate senza essere giudicata e per stare in compagnia con amici con la stessa passione. Riconduco il mio primo vero approccio al cosplay nel 2008, quando con l’aiuto sartoriale di mia nonna, realizzai il costume di Eowyn del Signore degli Anelli. Conservo ancora con grande affetto il costume, anche se oggi vedo tanti (troppi) difetti ma rappresenta un legame indelebile con mia nonna e questa passione che mi accompagna da più di 10 anni.
- Come scegli il personaggio da interpretare, qual è la scintilla che ti fa scegliere quel personaggio specifico? Inteso In base al carattere, alla serie, alla facilità/difficoltà di realizzazione, alla trasportabilità, alla quantità di pose tipiche che esso è in grado di fare e da poter imitare, ecc
La scelta del personaggio è attenta e meticolosa. Prima di buttarmi a capofitto su un progetto, cerco sempre un legame con il personaggio: una somiglianza caratteriale, oppure una caratteristica che mi affascina particolarmente o un costume molto particolare. Sono molto critica con me stessa e spesso non riesco ad indossare un costume di un personaggio che mi piace molto perché non mi ci sento a mio agio e non riesco a sentirlo “mio”. Penso che la vera riuscita di un cosplay, non sia solo la realizzazione del costume ma soprattutto la capacità di interpretare e comunicare qualcosa con quel personaggio! Per cui, sentirsi a proprio agio con il costume e il personaggio per me è fondamentale! (E penso proprio che se mi lasciassi trascinare dalla timidezza non riuscirei a fare molti personaggi!)
- Preferisci fare cosplay singoli, in coppia oppure di gruppo?
Non ho una preferenza. Ogni volta che inizio un progetto è una scommessa con me stessa. Pretendo molto da me e cerco sempre di dare il meglio di me in ogni circostanza, che sia da sola o con altri cosplayer! Ovviamente condividere questi progetti con altre persone è più divertente! (ma anche più stressante ahahahah) E’ difficile riuscire a trovare la giusta complicità, soprattutto quando si lavora in gruppo! Ma quando si ottengono risultati e successi, l’emozione è unica, molto più intensa rispetto a quando si è da soli.
- Vai in cosplay prevalentemente per partecipare ad una gara oppure preferisci anche solo girare per la fiera o per l’evento in cosplay anche solo per divertirti?
Sono poche le gare alle quali desidero partecipare e quando lo faccio hanno un significato molto importante per me. Per il resto, preferisco condividere gli eventi a contatto con amici di tutta Italia e che difficilmente riesco a vedere in altre occasioni o cerco di organizzare qualche set fotografico con fotografi che stimo molto.
- Durante una gara sia in singolo che in coppia/gruppo, ti limiti al semplice sfilare, oppure imbastisci una scenetta con tanto di interpretazione e musica sottofondo?
La preparazione di una gara per me rappresenta un momento per “dare vita” al mio costume e al personaggio che interpreto. Per questo cerco sempre di creare un minimo di scenografia, una base musicale e una scenetta che sia adatta al messaggio che voglio comunicare. Ovviamente il lavoro diventa più complicato quando devo partecipare con più persone e dobbiamo coordinarci a distanza! Ricordo ancora con emozione la gara della Festa dell’Unicorno del 2017 quando abbiamo esordito con il gruppo cosplay di Magic The Gathering. Eravamo 6 cosplayer di tutta Italia (Abruzzo, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia) e avevamo a cuore questo progetto da molti mesi. Siamo riusciti a coordinarci nonostante i molti chilometri di distanza grazie ai vari social (Skype, Whatsapp, Facebook) e, alla fine, siamo arrivati sul palco di Vinci portando tutta la nostra passione e determinazione. Essere riusciti in questo intento, è stata una grande vittoria per ognuno di noi, a prescindere dalla vincita di un premio. E non è stato possibile trattenere le lacrime quando il nostro impegno è stato premiato… Conserverò questo ricordo nel mio cuore per sempre.
- Secondo la tua opinione, l’interpretazione deve essere fedele alla serie e al personaggio scelto oppure si può fare anche un interpretazione che non c’entri nulla con la serie/personaggio in questione?
Non credo ci sia una regola assoluta per questo. Ognuno può essere libero di dare sfogo alla sua creatività e fantasia. Non è necessario ricalcare fedelmente le parole di un personaggio scritte da qualcun altro se noi ci identifichiamo in lui! L’importante è riuscire a rendere credibile la propria interpretazione in linea con il personaggio e non dimenticarsi mai di DIVERTIRSI mentre lo si fa!
- Spendi tanto per realizzare il tuo cosplay?
Personalmente, negli ultimi anni ho speso molto per la realizzazione dei miei costumi. Ho cercato di essere attenta nella scelta dei tessuti, dei dettagli, dei materiali per costruire gli accessori ecc. Il costume su cui ho investito di più a livello economico per ora è la mia versione vittoriana gotica della Regina di Cuori di Alice nel Paese delle Meraviglie.
- Secondo sempre la tua opinione personale, per realizzare un cosplay, bisogna spendere moltissimo oppure si può anche riuscire a realizzare un buon cosplay anche andando al risparmio?
Penso che sia una scelta personale. Nel corso degli anni, ho sperimentato sia andando a risparmio sia investendo soldi. Tutto dipende dal tipo di costume da realizzare, dal tipo di personaggio, dal risultato atteso e dall’obiettivo da raggiungere. A livello sartoriale, spesso si nota la differenza. I tessuti e le passamanerie sono la parte più costosa di un sartoriale e investire poco sulla loro scelta ovviamente compromette la qualità e la resa finale del costume.
- Sviluppo e Ricerca! Quali materiali usi abitualmente, quali pensi siano veramente utili o solo una “moda” passeggera?
Cerco di utilizzare sempre materiali nuovi, non solo tessuti ma anche materiali come Foam, Worbla, Polystirene, Polistirolo, tappetini da yoga e chi più ne ha ne metta! Poi devo ammettere che per me i negozi dei cinesi sono il mio “Paese delle Cosplay-Meraviglie”! Ogni volta che entro dentro un negozio simile riesco sempre a trovare tanti piccoli accessori, strumenti o altro in grado di aiutarmi nella realizzazione dei costumi o di stuzzicare la mia fantasia. In futuro, penso sarò costretta a cimentarmi anche con la stampa 3D ormai sempre più presente nella realtà dei cosplayer!
- Cosa pensi del mondo del cosplay in Italia in generale, pregi e difetti
In ogni “community” che si rispetti si crea una sorta di “MICROCOSMO”, dove si perde contatto con la realtà e non si riesce più a vedere le cose per quelle che sono veramente. Si ingigantiscono problemi all’ordine del giorno e si finisce per fare di quel mondo l’unica ragione di vita, dimenticando le vere priorità! Io penso che il Cosplay in Italia sia di livello davvero elevato ma , a differenza di altre realtà europee o americane, la sponsorizzazione attraverso set fotografici adatti e dedicati sia limitata. Molti cosplayer famosi russi o americani sono supportati da ritrattisti di un certo calibro specializzati in cosplay e anche se la qualità dei loro costumi non è eccellente, grazie alla collaborazione con studi fotografici e artisti free-lance riescono a bucare lo schermo!
- Cosa pensano della tua passione per il cosplay i tuoi amici e parenti al di fuori di questo mondo?
Ci sono posizioni contrastanti. Alcune persone sono affascinate da questa passione pur essendo estranee a questo mondo. Purtroppo, però, la maggior parte delle persone considerano il Cosplay un oggetto di scherno, un sintomo di immaturità e una forma di non professionalità a livello lavorativo. Motivo per cui sono stata costretta a nascondere spesso questa mia passione. Non voglio essere giudicata a livello lavorativo per quello che faccio nel mio tempo libero! Fare cosplay non significa “festeggiare Carnevale” 365 giorni l’anno! Fare cosplay, per me, è una forma di “living art” in cui metto in gioco la mia creatività, altrimenti soffocata dalla routine lavorativa.
- Oltre al cosplay che cosa ti appassiona?
Sono appassionata di rievocazione storica medievale, alla quale ho partecipato attivamente per 5 anni assieme a gruppi storici milleduecenteschi di tutta Italia e attraverso la quale ho imparato cosa significa la ricerca di fonti per la ricostruzione di costumi e usanze (aspetto importante anche per la realizzazione dei cosplay). La Musica, inoltre, è un elemento fondamentale della mia vita che mi accompagna fin da quando ero bambina! Soprattutto musica Metal, Rock e hit anni ’80! Per poi, passare alla lettura di libri e fumetti e al Cinema! Sono una divoratrice seriale di Film & Serie TV!
- Qual è il cosplay che più ti ha divertito e dato più soddisfazione?
Ogni mio original! Posso dire con grande orgoglio che ogni costume in cui ho messo parte della mia creatività e fantasia mi ha divertito e dato grandi soddisfazioni perché, pur non essendo considerati da molti veri e propri cosplay, per me rappresentano la manifestazione della mia immaginazione! E’ un modo per comunicare al mondo chi sono e per dare vita alle mie idee. Non c’è nulla di più gratificante e soddisfacente!
- Ci sono momenti in cui hai mai pensato di smettere questa passione?
Ahimè per alcuni anni ho dovuto allontanarmi da questa passione a causa dell’università e di alcuni problemi economici. E’ stata una scelta presa razionalmente e che ora mi ha permesso di riprendere la rotta a vele spiegate!
- Riesci ad equilibrare bene il tempo che dedichi al cosplay con la vita privata, oppure una delle due assorbe completamente l’altra?
Ehm…domanda di riserva? Ahahahah In realtà ci sono dei periodi a ridosso di fiere importanti in cui mi lascio completamente assorbire dalla realizzazione dei costumi ed è molto difficile riuscire a conciliare università/lavoro/vita privata/cosplay! Diciamo che si può fare tutto ma bisogna sapersi organizzare!
- Rapporto con il web / social. Come ti comporti con i tuoi follower e come ti regoli con gli haters?
Adoro i miei followers! La gioia più grande è quando mi incontrano dal vivo e mi confessano di essere stata di grande ispirazione per i loro costumi e per le loro creazioni! Dall’universo cosplay al mondo Steampunk, ho conosciuto moltissime persone che hanno supportato i miei lavori e si sono rivelati anche grandi amici! E’ bello ricevere anche proposte per nuovi cosplay in coppia o gruppo…possono nascere bei progetti! Per tutti i followers che non sono cosplayer, invece, devo dire che la maggior parte sono ragazzi e ognuno di loro è sempre stato molto gentile e carino! Soprattutto su Instagram dove ho dei follower abituali che mi commentano sempre ogni foto! Davvero adorabili! Per gli haters, finora non ho avuto ancora degli scontri diretti….solo pugnalate alle spalle! Penso che i leoni da tastiera ci saranno sempre…e, purtroppo per loro, contano i fatti! Invece di sprecare il tempo ad invidiare o odiare altre persone, dovrebbero risolvere le loro frustrazioni trovando un vero scopo nella loro vita! Per chiunque volesse seguirmi lascio i miei contatti Social:
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