Il 5 dicembre non è solo una data come le altre, ma una vera e propria celebrazione di una delle figure più iconiche della cultura giapponese: i ninja. La Giornata Internazionale dei Ninja, istituita nel 2023, ci offre l’opportunità di immergerci nella leggenda e nella storia di questi misteriosi guerrieri, che da secoli affascinano il mondo con la loro abilità letale e il loro codice d’onore unico. Con il giusto spirito, oggi possiamo riscoprire l’affascinante origine di questa figura leggendaria e magari perfino indossare il nostro miglior costume da ninja, brandire nunchaku o lanciare qualche shuriken (ovviamente a fin di bene e con responsabilità!).
Ma chi erano davvero i ninja, e come sono diventati una delle figure più “esportate” della cultura giapponese, presenti in innumerevoli anime, film e videogiochi?
La Nascita degli Shinobi
Il termine “ninja” è ormai entrato nel linguaggio comune, ma la realtà storica dietro questa figura è molto più sfaccettata e affascinante. Il vero nome di questi guerrieri era “shinobi”, una parola che racchiude un mondo di abilità segrete, tecniche di infiltrazione e strategia militare. Gli shinobi erano spie, assassini e guerriglieri operanti nel Giappone feudale, e come spesso accade, le loro gesta venivano svolte nell’ombra, lontano dai riflettori e dalle rigidissime regole dell’onore samurai.
La loro storia affonda le radici nel XII secolo, durante il periodo Heian o l’inizio del periodo Kamakura. Tuttavia, la vera notorietà di questa figura leggendaria si consolidò nel periodo Sengoku (XV secolo), un’epoca di guerre civili e instabilità politica che vide il sorgere delle formazioni mercenarie di ninja nella provincia di Iga e nel villaggio di Kōka, che ancora oggi sono ricordati come i luoghi di nascita dei ninja più famosi.
L’Anatomia del Ninja
Il ninja non era solo un guerriero abile con le armi, ma anche un esperto in diverse forme di combattimento e di strategia psicologica. I ninja erano dei maestri nell’arte dello spionaggio, nel sabotaggio, nell’infiltrazione e, naturalmente, nell’assassinio. Si addestravano fin da giovani, imparando l’arte di muoversi silenziosamente, nascondersi nell’ombra e colpire dove e quando meno te lo aspetti. Questo addestramento, tuttavia, veniva visto con disprezzo dalla classe dei samurai, che consideravano i metodi dei ninja come disonorevoli e “inferiori”, a causa della loro natura non regolamentata e priva di un codice d’onore rigido.
Durante il periodo Sengoku, l’uso dei ninja da parte dei signori feudali si fece sempre più diffuso. Le spie mercenarie venivano chiamate per compiere missioni delicate, come il sabotaggio delle fortificazioni nemiche o l’eliminazione di bersagli politici, il tutto con l’inconfondibile stile del “colpo invisibile”. Non era un combattimento onesto, ma efficace.
L’Oblio e la Riscoperta dei Ninja
Con l’unificazione del Giappone sotto lo shogunato Tokugawa nel XVII secolo, i ninja finirono nell’oscurità, scomparendo progressivamente dalla scena pubblica. La pace che seguì alla fine delle guerre civili ridusse la domanda di spie e assassini, e i ninja tornarono a essere una figura marginale e misteriosa. Tuttavia, il mito dei ninja non svanì mai completamente, e nel corso del tempo si continuò a parlare di loro attraverso racconti popolari, leggende e manuali di strategia.
Tra il XVII e il XVIII secolo, furono redatti vari testi, come il famoso Bansenshukai del 1676, che descrivevano in dettaglio le tecniche ninja. Questi manuali si basavano in parte su filosofie militari cinesi e su conoscenze esoteriche, ma contenevano anche storie e racconti che alimentavano l’immaginario collettivo, creando una figura mitologica che superava la realtà storica.
Con l’avvento della modernità, durante il periodo Meiji (1868), i ninja vennero riscoperti come una parte affascinante del folklore giapponese. Da allora, la figura del ninja divenne protagonista di innumerevoli storie popolari, romanzi, film e, più recentemente, anime e videogiochi. La percezione dei ninja nel XXI secolo è infatti radicata in un mix tra realtà e mito, con abilità leggendarie attribuite a questi guerrieri, come l’invisibilità, la capacità di camminare sull’acqua o di controllare gli elementi naturali. Naturalmente, questi poteri non appartenevano alla realtà storica, ma sono divenuti un pilastro del folklore.
Il Ninja nella Cultura Popolare
Oggi, la figura del ninja è uno dei più potenti simboli della cultura giapponese nel mondo. I ninja sono diventati protagonisti di innumerevoli opere di fiction, da Naruto a Teenage Mutant Ninja Turtles, passando per il cinema di Hollywood, che li ha immortalati in film cult come Kill Bill e Ninja Assassin. Questi guerrieri sono ormai entrati nell’immaginario collettivo globale, trasformandosi in una figura di mistero, potere e abilità straordinarie. Il 5 dicembre, durante la Giornata Internazionale dei Ninja, possiamo quindi rendere omaggio a questa figura, che ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura mondiale, celebrando la leggenda che continua a ispirare generazioni.
Così, che si tratti di un’armatura da ninja o di una semplice imitazione dei loro movimenti, oggi è il giorno perfetto per ricordare la loro eredità, non solo storica, ma anche culturale, che continua a brillare in tutto il mondo, tra miti e realtà.