Il tratto potente ed evocativo di Sergio Toppi, tra i più grandi autori mai esistiti, si sofferma sugli uomini, sulle loro miserie, sui sentimenti più reconditi. Fotografa istanti con pellicola d’inchiostro, sottraendoli all’oblio della dimenticanza.
«Chapungo» racconta di un’umanità sconfitta dal tempo, dalla Storia, dalla propria presunzione. Scorci di esistenza e volti segnati su cui i sorrisi non spiegano mai le proprie ali. Il volume, il nono della collana di Edizioni NPE dedicata al Maestro, raccoglie le storie “Tzoa Cotlan 1521”, “San Isidro Maxtlacingo 1850” e la stessa “Chapungo” che dà il nome all’opera.
Una straordinaria collezione di attimi sullo sfondo di un Messico in cui il dio azteco del sole ha voltato le spalle ai propri seguaci.
Scheda del libro
Con l’arrivo dei conquistadores gli antichi dèi aztechi muoiono nel sangue. Ancora una volta, con Toppi, la storia si immerge nel fantastico…
Tzoa Cotlan 1521. In questa storia Toppi ci racconta l’arrivo dei conquistadores in Messico. Quematzin invocherà gli dèi per quello che sembra essere il suo ultimo combattimento.
San Isidro Maxtlacingo 1850. In un Messico già cristianizzato, gli antichi dèi si nascondono dietro la tonaca dei preti. Intanto il villaggio abbandonato di San Isidro nasconderà più di un mistero.
Chapungo. Nella storia che dà il titolo al volume, il giovane Chapungo è ossessionato da ciò che gli ha rivelato suo padre: un velivolo che pare trasportasse oro si schianterà contro la montagna. Ma non sarà la sete d’oro a far girare la testa a Chapungo.
«Gli dèi stavano veramente morendo e non si importuna chi sta per morire.»