Fabio, appena laureato in Scienze della Comunicazione, vive nella super futuristica Milano. E chi avrebbe mai detto che la sua storia sarebbe stata raccontata dal geniale regista Gennaro Nunziante in una commedia? Sì, proprio lui, il regista che ha lanciato Checco Zalone e che questa volta ha deciso di puntare su Fabio Rovazzi come protagonista del suo ultimo film, “Il Vegetale”.
Eh sì, avete capito bene, parliamo proprio del ragazzo di “Andiamo a Comandare” e “Volare”, diventato una star del web prima ancora di diventare un cantante di successo grazie al supporto di grandi nomi come Fedez e J-Ax. Il risultato di questa strana alchimia è una commedia riuscitissima, che vede nel cast anche Luca Zingaretti, Ninni Bruschetta, Paola Calliari, Alessio Giannone e la giovanissima Rosy Franzese. E il film è addirittura prodotto da The Walt Disney Company Italia e 3zero2 in collaborazione con Sky Cinema. Non male, no?
Ma diciamo la verità, il vero motore di tutto il film è proprio Rovazzi, che alla sua prima prova da attore (e speriamo vivamente che non sia l’ultima) se la cava piuttosto bene nel ruolo di un giovane laureato disoccupato. La trama ruota attorno a Fabio, un ragazzo onesto e idealista che cerca lavoro dopo la laurea, ma che si ritrova abbandonato da un padre disonesto e arricchitosi con affari illeciti. Insomma, una situazione tutt’altro che facile per il povero Fabio.
Ma le sorprese non finiscono qui, perché quando il padre di Fabio ha un incidente e finisce in coma, il giovane si trova costretto a prendere le redini della sua azienda… e qui la situazione diventa davvero complicata. A tutto questo si aggiunge anche la sorellastra di Fabio, una bambina viziata e testarda abituata agli agi garantiti dalle marachelle del padre.
Insomma, può sembrare una commedia semplice e divertente, e in effetti lo è. Ma c’è anche di più, perché il film cerca di farci riflettere su temi importanti come il senso della comunità e della giustizia sociale. Una cosa non da poco, considerando che ormai in Italia sembra che tutti abbiamo perso la fiducia negli altri. E non è un caso che lo stesso regista Nunziante abbia scritto nelle note di regia: “La crisi economica che stiamo vivendo è solo una conseguenza della crisi morale che ha avvelenato la nostra comunità. La fiducia nel prossimo è un bene fondamentale per un Paese, ma sembra che ormai sia andata persa”.
Per fortuna c’è Fabio Rovazzi a rompere il grigiore di questa situazione. Un giovane tollerante, deciso a andare avanti nonostante la disonestà che lo circonda. Un esempio di determinazione e sacrificio, che accetta di fare qualsiasi lavoro pur di non arrendersi. Proprio come il personaggio di Fabio nel film, che si ritrova a raccogliere pomodori, tra le altre cose. Insomma, una storia che ci ricorda che nella vita ci sono sempre ricompense per chi si impegna e dà il massimo. E sembra proprio la storia vera del nostro Rovazzi, che è passato da cantante a raccolto cinematografico in questa sua prima esperienza da attore. Insomma, non può che darci un po’ di speranza per il futuro.
Gennaro Nunziante porta sul grande schermo l’esilarante storia di Fabio, giovane neolaureato che non riesce a trovare un lavoro, alle prese con un padre ingombrante e una sorellina capricciosa e viziata. Entrambi lo considerano un “vegetale”. Un evento inatteso cambierà improvvisamente i ruoli. Fra situazioni comiche e trovate paradossali, il protagonista dovrà reinventare la sua vita.
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