Chi è il Re Stregone di Angmar? Il terrore della Terra di Mezzo e il più potente servitore di Sauron

Il Re Stregone di Angmar è una delle figure più sinistre e terrificanti dell’universo creato da J.R.R. Tolkien, un simbolo del male che ha infestato la Terra di Mezzo per secoli. Conosciuto anche come il Signore dei Nazgûl o semplicemente come Re Stregone, fu il servitore più potente e fedele di Sauron, sia durante la Seconda che la Terza Era. Ma chi era davvero questa oscura entità, e cosa lo rese così temuto da interi regni?

In origine, il Re Stregone era un grande Re degli Uomini, ma il suo destino fu segnato dall’astuzia e dall’inganno di Sauron. Quando ricevette uno degli Anelli del Potere, forgiati per corrompere i sovrani umani, la sua vita cambiò per sempre. Sotto l’influenza oscura dell’anello, egli perse gradualmente la propria umanità, trasformandosi in uno dei Nazgûl, gli Spettri dell’Anello, schiavi immortali del Signore Oscuro. Come non-morto, fu condannato a servire Sauron, perdendo il proprio nome e il proprio regno. Dopo la sconfitta di Sauron durante la Guerra dell’Ultima Alleanza, il Re Stregone svanì nelle ombre, probabilmente rifugiandosi nell’Est remoto della Terra di Mezzo, in attesa del ritorno del suo padrone. Quando Sauron riapparve sotto le spoglie del Negromante, anche il Re Stregone tornò in azione.

La sua missione più importante ebbe inizio intorno al 1300 della Terza Era, quando Sauron lo inviò nel nord dell’Eriador con l’ordine di destabilizzare e distruggere Arnor, il regno dei Dúnedain. Qui, il Re Stregone fondò il suo oscuro dominio tra le Montagne di Angmar, assumendo il titolo di Re Stregone di Angmar. Con una combinazione di astuzia, forza e poteri sovrannaturali, riuscì a piegare il regno di Arnor, infliggendo una serie di sconfitte devastanti. L’apice della sua conquista avvenne nel 1974 della Terza Era, quando il regno cadde con la distruzione di Fornost. Tuttavia, anche nella sua vittoria, il Re Stregone non poté evitare la sconfitta finale: le sue forze furono annientate e lui fu costretto a fuggire verso Mordor, dove avrebbe preparato il suo prossimo passo nella guerra contro i popoli liberi della Terra di Mezzo.

Dopo la ritirata, il Re Stregone consolidò il suo potere nel 2002 della Terza Era, quando conquistò Minas Ithil, la fortezza di Gondor, trasformandola in Minas Morgul, la città dell’oscurità. Da questa base, avrebbe orchestrato attacchi e terrorizzato il regno di Gondor, consolidando il suo controllo sui Nazgûl e su legioni di orchi e altre creature oscure. Con l’avvicinarsi della Guerra dell’Anello, il Re Stregone fu inviato da Sauron in una missione cruciale: trovare il Portatore dell’Anello e recuperare l’Unico Anello. La sua caccia lo portò fino alla Contea, dove mancò per un soffio di catturare Frodo e i suoi compagni hobbit, destinando così la sua missione al fallimento. Nonostante ciò, il Re Stregone non si fermò e guidò personalmente le forze di Mordor nell’assalto a Gondor, conquistando Osgiliath e ponendo sotto assedio Minas Tirith.

Ma anche le forze oscure incontrano la loro fine. Durante la Battaglia dei Campi del Pelennor, il Re Stregone scatenò tutta la sua furia contro i difensori di Gondor e Rohan. In un epico scontro, affrontò Éowyn, una donna di Rohan che si travestì da guerriero per combattere in battaglia. Grazie alla celebre profezia che affermava che nessun uomo mortale avrebbe potuto ucciderlo, Éowyn, con l’aiuto di Meriadoc Brandibuck, riuscì a ferirlo mortalmente. La sua morte segnò una svolta nella battaglia e una delle sconfitte più significative per le forze di Sauron.

Il Re Stregone di Angmar rimane una delle figure più inquietanti e tragiche della mitologia di Tolkien, un simbolo della corruzione e della potenza devastante del male. La sua storia è un monito contro l’ambizione senza limiti e il potere oscuro che consuma tutto ciò che tocca. Anche dopo la sua sconfitta, la sua leggenda vive, incutendo timore nei cuori di chiunque ascolti i racconti della sua ascesa e caduta nella Terra di Mezzo.

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