Chi l’avrebbe mai detto che un modesto frutto a guscio, dal colore che ricorda un prato appena falciato, sarebbe diventato il despota indiscusso della nostra gastronomia? Il pistacchio, un tempo relegato a comprimario in dolciumi e gelati, ha orchestrato un vero e proprio golpe, usurpando il trono di re indiscusso dei sapori.
Dalla Sicilia, la sua patria d’elezione, il pistacchio ha intrapreso una marcia trionfale, conquistando città, palati e, soprattutto, i nostri feed Instagram. Un tempo, un piatto era considerato innovativo se osava combinare dolce e salato; oggi, basta una spolverata di granella verde per essere considerati dei veri e propri visionari della cucina.
Dalla pasta alla norma al gelato, dal pesto alla carbonara, ogni pietanza sembra implorare l’aggiunta di questo tocco di verde. Il pistacchio è diventato il nuovo parmigiano, il nuovo sale, l’ingrediente jolly che trasforma qualsiasi piatto in un capolavoro della gastronomia. Ma siamo sicuri che questo sia un bene?
Ricordiamo un tempo in cui i sapori si sposavano con delicatezza, in cui ogni ingrediente aveva il suo ruolo ben definito. Oggi, il pistacchio sembra voler dominare su tutto, schiacciando ogni altra sfumatura. È come se un dittatore verde avesse preso il potere, imponendo la sua legge in ogni angolo della nostra cucina.
Eppure, nonostante il nostro fastidio, non possiamo fare a meno di ammettere che il pistacchio ha un certo fascino. Forse è il suo colore, così invitante e solare, o forse è la sua consistenza, croccante e avvolgente. O forse, semplicemente, siamo vittime di un’effimera moda, destinata a svanire come una bolla di sapone.
Ma una cosa è certa: il regno del pistacchio non sembra destinato a finire presto. E noi, sudditi fedeli o ribelli, non possiamo far altro che arrenderci al suo fascino, gustandoci un buon gelato al pistacchio, magari accompagnato da una fetta di torta al pistacchio e un bicchiere di vino al pistacchio.
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