Il Mausoleo di Augusto, situato nel cuore di piazza Augusto Imperatore a Roma, è uno dei monumenti antichi più affascinanti e misteriosi della capitale italiana. Questo imponente monumento funerario, circondato da un fossato e da una collina di cipressi, ha un aspetto che oggi potrebbe sembrare trascurato, tanto da far guadagnare al mausoleo il soprannome di “dente cariato” tra i romani. Non è raro sentire storie di fantasmi che si aggirano nel fossato durante la notte, aggiungendo un alone di mistero a questo luogo già intriso di storia.
La costruzione del mausoleo iniziò nel 28 a.C. per volere di Augusto, il primo imperatore romano. Questo monumento era originariamente una struttura circolare sormontata da una cupola e adornata da cipressi. Due obelischi si ergevano all’ingresso, ma oggi non ne rimane traccia nel luogo, poiché furono spostati in altre piazze. All’interno del mausoleo furono deposte le ceneri di Augusto nel 14 d.C., insieme a quelle di numerosi membri della dinastia giulio-claudia. Tuttavia, non tutti furono sepolti qui; la figlia di Augusto, Giulia, e l’imperatore Nerone sono tra quelli che non trovarono riposo nel mausoleo.
Con la caduta dell’Impero Romano, il mausoleo subì una sorte sfortunata. Il monumento cadde in rovina e fu saccheggiato per i suoi materiali pregiati, come il travertino. Le urne funerarie, tra cui quella di Agrippina Maggiore, madre di Caligola, vennero riutilizzate per altri scopi: si dice, per esempio, che quella di Agrippina fu impiegata come misura per il grano al mercato. Oggi, quest’urna è conservata nei Musei Capitolini. Nel Medioevo, la famiglia Colonna trasformò il mausoleo in una fortezza, ma nel 1200 papa Gregorio IX ordinò la sua distruzione.
Il Rinascimento portò una nuova vita al mausoleo, che venne trasformato in un teatro all’aperto. Qui si svolgevano spettacolari giostre di bufali, corride di tori e fuochi d’artificio. Successivamente, il mausoleo fu acquistato dalla famiglia Soderini, che lo ribattezzò “Corea”, un omaggio al cognome dei precedenti proprietari, i Correa. All’inizio del 1800, il mausoleo passò sotto il controllo dello Stato italiano, che lo adattò come arena per spettacoli pubblici. Durante questo periodo, fu coperto da un lucernario e ribattezzato Anfiteatro Umberto. Fu proprio qui che lo scultore Chiaradia creò la famosa statua equestre di Vittorio Emanuele II per l’Altare della Patria.
Nel 1900, la proprietà del mausoleo fu ceduta al Comune di Roma, che lo trasformò in una sala da concerto, denominata Augusteo. Gli spettacoli continuarono fino al 1930, quando il regime fascista decise di restaurare il mausoleo alla sua forma originaria di monumento archeologico. Questo progetto richiese la demolizione dell’intero quartiere circostante, dando così vita all’attuale piazza Augusto Imperatore che oggi ammiriamo.
Il Mausoleo di Augusto, con la sua lunga e variegata storia, è quindi un testimone delle molteplici trasformazioni che Roma ha attraversato nel corso dei secoli, conservando comunque il suo fascino e la sua maestosità antica.