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Il limite del mondo: un graphic novel contro il cambiamento climatico

Il limite del mondo, edito da Tunuè, è un graphic novel che affronta in maniera potente e originale il tema del cambiamento climatico. La particolarità del libro sta nella sua struttura a doppia copertina, un double side book che presenta due storie autonome ma strettamente collegate, raccontate da due prospettive diverse che si intrecciano. Questo formato, innovativo e suggestivo, permette di esplorare un futuro distopico ma inquietantemente vicino, in cui il mondo sta pagando le conseguenze di decenni di sfruttamento delle risorse naturali e dell’indifferenza verso la crisi ecologica.

La prima storia ruota attorno a Eva, una giovane che vive in una città esclusiva, progettata per i più privilegiati, dove la natura è solo un concetto distante, controllato artificialmente. Eva è figlia di un magnate della geoingegneria e, pur amando la natura, non la conosce davvero, perché la sua realtà è quella di un ambiente “cool” e sicuro, lontano dalle difficoltà quotidiane. Dall’altra parte, c’è Adam, un ragazzo che vive in una periferia abbandonata, costretto a fare i conti ogni giorno con il caldo insopportabile e una rete elettrica precaria. La sua vita è dura, ma è anche segnata da un forte spirito di sopravvivenza, alimentato dalla rabbia verso chi sembra ignorare la sua sofferenza.

Le due storie si incrociano quando Eva e Adam si incontrano e, attraverso il loro confronto, saranno costretti a mettere in discussione tutto ciò che davano per scontato. Eva dovrà affrontare le bugie su cui è stata costruita la sua esistenza, mentre Adam dovrà fare i conti con la sua visione limitata del mondo. È un incontro che segna una svolta, non solo per loro, ma per tutti coloro che si trovano a dover fare i conti con la realtà di un pianeta in rovina.

L’altro lato del libro racconta la storia di Yves, un ragazzo che vive in montagna insieme a suo nonno e alle sue capre, un simbolo di una vita che resiste a un mondo che cambia rapidamente. Il nonno di Yves continua a coltivare la terra e a fare l’allevatore, nonostante le difficoltà e i divieti imposti dalla grande miniera CarbCap che sta mangiando via il territorio. Yves incontra Wei, un giovane ribelle e attivista che ha messo insieme un gruppo di ragazzi pronti a lottare contro la CarbCap e il suo modello di progresso tecnologico distruttivo. Insieme, Yves e Wei incarneranno la speranza di una resistenza giovanile contro un mondo che sembra sempre più ostile.

Il libro, che esplora temi legati al worldbuilding, mostra un futuro in cui la geoingegneria è una delle soluzioni proposte per fronteggiare la crisi climatica, ma a un costo altissimo. La lotta per la gestione delle risorse naturali e la critica a un sistema economico che sfrutta il pianeta senza alcuna considerazione per le sue vere necessità sono al centro di questa narrazione. La palette di colori utilizzata dagli autori, ridotta ma suggestiva, enfatizza la separazione tra ambienti “caldi” e “freddi”, simbolo dell’inquinamento che ha consumato il nostro mondo, e la perdita di bellezza naturale che sembra ormai irreversibile.

Il limite del mondo si ispira anche alla “ipotesi Gaia” di Lynn Margulis, che suggerisce una visione del mondo come un sistema interconnesso e cooperativo. Questa filosofia sottolinea l’importanza di un ritorno alla cooperazione con la natura, una lezione che i protagonisti apprendono durante il loro percorso, dimostrando che il vero progresso non è quello del consumo sfrenato, ma quello che porta alla sopravvivenza del pianeta.

Scritto e disegnato da Francesco Memo e Barbara Borlini, due sociologi con una forte passione per il fumetto, Il limite del mondo è una riflessione sulla nostra realtà e su cosa stiamo facendo per proteggerla. I due autori, già noti per La vita che desideri, che ha ricevuto una menzione speciale al Premio Manzoni nel 2019, utilizzano il medium del fumetto per lanciare un potente messaggio di speranza e resistenza. Un libro che non solo racconta una storia di cambiamento, ma invita anche alla riflessione sul nostro ruolo nel preservare il futuro del nostro mondo.

maio

maio

Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

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