Il lato oscuro degli influencer: come il mercato dei fake follower mina la credibilità del settore

Gli influencer sono diventati delle vere e proprie star del web, capaci di influenzare le scelte e le opinioni di milioni di persone. Con i loro post, le loro storie e i loro video, raccontano la loro vita, i loro gusti e le loro esperienze, creando una forte connessione con il loro pubblico. In Italia, gli influencer sono considerati dei veri imprenditori di se stessi, in grado di guadagnare fino a 10.000 euro per post. Il costo medio di una foto pubblicitaria varia da 100 euro per coloro con 10.000 follower fino a mille euro per chi ne ha 300.000. Questi numeri impressionanti fanno sì che molti manager di marketing vedano nei social media un ottimo investimento.

Tuttavia, dietro il velo di successo e glamour, si nasconde una realtà più controversa. Instagram, il principale canale per la moda e la condivisione di immagini, è invaso da account falsi e Bot che gonfiano i numeri dei follower e il valore dei profili. Il mercato nero dei like e dei follower è molto diffuso, con venditori che offrono interazioni da utenti reali a pagamento. Anche gli influencer italiani non sono estranei a questo fenomeno: nonostante il successo su Instagram, il loro prestigio su altre piattaforme social come Twitter o Facebook è inferiore.

La lotta contro i fake influencer è sempre più importante. Unilever, una delle più grandi aziende di beni di consumo al mondo, ha deciso di combattere quegli influencer che falsificano i numeri dei propri profili, chiedendo maggiore trasparenza e regolamentazione nel settore. Questa decisione è stata accolta positivamente dagli esperti del settore, poiché i fake influencer danneggiano la reputazione e l’efficacia del marketing di influenza. Secondo una ricerca di Points North Group, il 20% degli influencer pagati dalle aziende ha follower falsi o inattivi. Questo significa che le aziende stanno sprecando una parte dei loro budget in campagne inefficaci e ingannevoli.

Analizzando i profili delle fashion blogger italiane emerge che numeri alti su Instagram non sempre corrispondono a un coinvolgimento reale su altre piattaforme. Ad esempio, Chiara Ferragni, la più famosa influencer italiana, ha 24 milioni di follower su Instagram, ma solo 1,5 milioni su Twitter e 1,3 milioni su Facebook. Al contrario, Giulia De Lellis, una delle più seguite influencer emergenti, ha 6,4 milioni di follower su Instagram, ma 2,4 milioni su Twitter e 2,2 milioni su Facebook. Questa differenza potrebbe indicare una maggiore autenticità e fedeltà del pubblico di De Lellis, che la segue su più canali e interagisce con i suoi contenuti.

La questione dei fake follower mette in dubbio l’effettiva efficacia delle strategie di marketing basate su numeri gonfiati artificialmente. La trasparenza diventa sempre più importante, con l’emergere di nuove figure professionali e nuovi criteri di valutazione che misurano la qualità delle relazioni tra gli influencer e il loro pubblico. Tra questi, ci sono le agenzie specializzate nel marketing di influenza, che selezionano gli influencer più adatti per le campagne delle aziende, verificando la loro reputazione, la loro autorevolezza e la loro affinità con il target. Inoltre, ci sono le piattaforme di analisi, che forniscono dati e metriche sulle performance degli influencer, come il numero di visualizzazioni, di commenti, di condivisioni e di click.

Il futuro degli influencer dipenderà dalla capacità di adattarsi a queste sfide, offrendo contenuti autentici e di valore. Solo in questo modo potranno mantenere la loro credibilità nel mondo digitale e continuare a essere dei validi partner per le aziende che vogliono promuovere i loro prodotti e servizi. Gli influencer dovranno essere più selettivi nelle loro collaborazioni, scegliendo solo quelle in linea con la loro immagine e i loro valori. Dovranno anche essere più trasparenti con il loro pubblico, dichiarando quando si tratta di post sponsorizzati o di recensioni oneste. Infine, dovranno essere più innovativi e creativi, proponendo contenuti originali e coinvolgenti, che sappiano catturare l’attenzione e la fiducia dei loro follower.

Fonte: rollingstone.it/cultura/news-cultura/fashion-blogger-e-instagram-la-valanga-dei-fake

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