“Il gene del talento. E i miei adorabili meme” (traduzione di Davide Campari) è una raccolta di saggi e racconti, in cui Hideo Kojima, spalanca le porte della sua creatività che da decenni influenza la cultura pop. Il volume è pubblicato da 451, il nuovo progetto editoriale di Edizioni BD dedicato alla fantascienza e volto a guardare e indagare con occhi nuovi una società che è in continuo, veloce, cambiamento. A giugno si sono aperte le danze con tre autori che hanno suscitato molto interesse: Sheila Williams, Relazioni, Alan Moore, La voce del fuoco e Al Ewing, L’uomo immaginario.
Kojima ci rende partecipi del suo rapporto con la cultura pop e per farlo si rifà al concetto di “meme”, elemento condivisibile da tutti, che crea un’immediata connessione con chi abbia avuto la stessa esperienza. Ed ecco che libri, film – il preferito è 2001 Odissea nello spazio – e musica, così come gli anime che adorava nell’infanzia, legano immediatamente il lettore al laboratorio di Kojima, ricordandoci che esiste, intorno a ognuno noi, un mondo pronto a essere trasformato e a trasformarci ogni volta che scegliamo un libro o cambiamo playlist sul nostro cellulare. Un viaggio tra letteratura, cinema e manga nella mente di una delle figure più influenti e innovative del panorama del game designing, tra i giurati del Festival del Cinema di Venezia 2020.