Ho sempre pensato che Sherlock Holmes dovesse avera un fiuto di un segugio. E così è stato, almeno nell’adattamento animato realizzato a partire dai racconti e romanzi di Arthur Conan Doyle. L’anime televisivo “Il fiuto di Sherlock Holmes” ci ha regalato un mondo in cui tutti i personaggi avevano sembianze canine antropomorfe, con il celebre detective trasformato in un segugio dal fiuto infallibile.
Nato esattamente quarant’anni fa da una co-produzione tra la RAI italiana e la Tokyo Movie Shinsha giapponese, sotto la supervisione di Hayao Miyazaki, il cartone animato ha avuto un inizio burrascoso a causa di problemi legati ai diritti sul personaggio di Sherlock Holmes detenuti dagli eredi di Doyle. Solo dopo alcune vicissitudini, la serie ha potuto vedere la luce e debuttare in televisione proprio il 26 novembre 1984, diventando popolare in Giappone e in altri paesi.
In Italia, però, la serie è stata accolta con meno entusiasmo. La programmazione televisiva era frammentata, con episodi divisi in parti da cinque minuti ciascuna, rendendo difficoltoso seguire le vicende del detective segugio e del suo fedele compagno Watson. Solo negli anni successivi la Rai ha trasmesso integralmente la serie, ma l’interesse del pubblico è rimasto tiepido.
Nonostante le difficoltà incontrate durante la produzione, “Il fiuto di Sherlock Holmes” è riuscito a conquistare il cuore di molti appassionati. I dettagli curati, i personaggi espressivi e gli sfondi ricchi hanno reso l’anime coinvolgente e suggestivo. La serie si ispirava ai racconti di Conan Doyle, reinterpretandoli in chiave canina per aggiungere un tocco di umorismo e originalità alle vicende investigative.
Dopo 26 episodi, la serie è stata interrotta, lasciando i fan con il desiderio di scoprire nuove avventure del detective segugio. Le ragioni di questa decisione non sono mai state chiarite, ma si può ipotizzare che fattori come i costi elevati di produzione e le difficoltà logistiche abbiano giocato un ruolo importante.
Nonostante tutto, “Il fiuto di Sherlock Holmes” resta un’anime indimenticabile, che ha lasciato il segno in tutto il mondo. La sigla italiana, eseguita dalla band “Complotto” e dai “Piccoli cantori di Milano”, ha accompagnato i telespettatori all’inizio e alla fine di ogni episodio, diventando un simbolo per chi ha amato le avventure del detective segugio. Un classico che continuerà a essere ricordato anche negli anni a venire.”
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