Se c’è una canzone che ha segnato l’infanzia di molti italiani, quella è sicuramente il ballo del qua qua, il brano cantato da Romina Power nel 1982 e diventato un successo planetario tanto che recentemente è diventato un vero e proprio meme grazie alla sua discussa “interpretazione” di John Travolta al Festival di Sanremo 2024. Ma cosa si nasconde dietro questa simpatica canzoncina per bambini? E perché è ancora così amata dai millennial, la generazione nata tra gli anni ’80 e ’90?
Le origini del ballo del qua qua
Il ballo del qua qua non è una canzone originale italiana, ma la traduzione di un pezzo strumentale svizzero, Der Ententanz (“Il ballo dell’anatra”), composto dallo svizzero Werner Thomas nel 1957. Il brano, che riproduce il verso e i movimenti di una papera, divenne popolare in Europa negli anni ’70, quando il produttore belga Louis Van Rymenant ne commissionò un testo in francese, Le danse des canards, interpretato da J.J. Lionel.
La versione italiana, riarrangiata da T. Rendall e Lorenzo Raggi e cantata da Romina Power, venne pubblicata nel 1981 e compare nell’album di Al Bano & Romina Power Felicità, uscito in Italia nel 1982. Il singolo, accompagnato da una coreografia semplice e divertente, scalò le classifiche e vendette oltre un milione di copie, diventando il sesto più venduto dell’anno. Il brano fu anche tradotto in altre lingue, come l’inglese (The Chicken Dance), lo spagnolo (El baile de los pajaritos) e il tedesco (Vogeltanz).
Il significato del ballo del qua qua
Il testo della canzone racconta la storia di una paperella che decide di lasciarsi andare a una danza liberatoria, nella quale si butta con coraggio, e alla quale in breve tempo partecipano anche i suoi genitori. Il ritornello è dominato dall’onomatopea del verso della papera, “qua qua qua”, e invita a prendere sotto braccio la felicità, basta aver coraggio e andare all’arrembaggio. Il messaggio è quindi di allegria, spensieratezza e voglia di divertirsi, senza preoccuparsi del giudizio altrui.
La canzone, oltre a essere un tormentone per i bambini, è diventata anche un simbolo di ironia e autoironia per i più grandi, che la usano spesso per sdrammatizzare situazioni imbarazzanti o ridicole. Un esempio è appunto la discutibile gag di Sanremo 2024, in cui John Travolta, ospite del festival, si è prestato a ballare il qua qua con Amadeus e Fiorello, scatenando le reazioni divertite e incredule del pubblico e del web.
L’importanza del ballo del qua qua per i millennial
Il ballo del qua qua è una canzone che ha accompagnato l’infanzia e l’adolescenza di molti millennial, la generazione nata tra gli anni ’80 e ’90, che hanno vissuto i cambiamenti sociali, tecnologici e culturali degli ultimi decenni. Per loro, il brano rappresenta un ricordo nostalgico e affettivo, legato ai momenti di festa, di gioco e di condivisione con gli amici e la famiglia. Il ballo del qua qua è anche una canzone che esprime i valori e le aspirazioni dei millennial, come la ricerca della felicità, la libertà di espressione, la creatività e l’apertura al mondo.
Il ballo del qua qua, quindi, non è solo una canzone per bambini, ma un fenomeno culturale che ha attraversato generazioni e continenti, diventando un’icona della musica popolare italiana e internazionale. Il suo successo dimostra che, a volte, basta una melodia orecchiabile, un testo semplice e una coreografia divertente per creare un capolavoro senza tempo.