Nel contesto di un mondo sempre più dominato dagli schermi di computer e smartphone, dove le identità virtuali proliferano, ci troviamo immersi in una dimensione in cui il confine tra realtà e illusione si fa sempre più sfumato. Recentemente è stata annunciata la nascita di un gruppo musicale completamente virtuale: le IITERNITI, destinate a diventare una delle band di punta nel vasto panorama del k-pop coreano, già noto per aver conquistato fan sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo.
Ciò che distingue le IITERNITI dagli altri idoli del k-pop è la loro completa virtualità: giovani donne che, nella realtà, non esistono, ma che mirano a conquistare il cuore del pubblico tanto quanto se fossero reali. Oltre alla promozione della loro musica, le IITERNITI si dedicano anche alla pubblicità di prodotti tramite accordi commerciali. Il gruppo è stato formato da Pulse9, una compagnia sudcoreana specializzata in tecnologie avanzate di intelligenza artificiale, in particolare Deep Real.
Le IITERNITI hanno debuttato come Eternity il 22 marzo 2021 con il singolo “I’m Real”, interpretato da undici membri: Seoa, Sujin, Minji, Zae-in, Hyejin, Dain, Chorong, Jiwoo, Yeoreum, Sarang e Yejin. Questo fenomeno solleva una serie di questioni, sia sul piano tecnologico che sociale. Da un lato, l’avanzamento delle tecnologie rende sempre più difficile distinguere una persona virtuale da una reale. Dall’altro, sorge la questione delle conseguenze legate all’attaccamento emotivo a personaggi inesistenti. La tecnologia, infatti, ha raggiunto un livello tale da ingannare la mente umana, portando a un coinvolgimento emotivo simile a quello verso persone reali.
Questo trend non è nuovo: già in passato abbiamo assistito alla comparsa di figure virtuali già dagli anni ’80, seguito da fenomeni come Miku Hatsune e Kizuna Ai in Giappone. Queste personalità virtuali hanno conquistato un vasto seguito di fan che le considerano alla stregua di individui reali. Alcuni di questi personaggi sono interpretati da attori che, nella vita reale, potrebbero essere timidi o introversi, ma che grazie agli avatar possono esprimersi liberamente.
Le IITERNITI seguono lo stesso principio, ma il loro impatto potrebbe essere ancora più significativo. Con l’evoluzione delle tecnologie di deep-fake e intelligenza artificiale, il confine tra realtà e illusione si fa sempre più labile. Quando sarà impossibile distinguere tra persone reali e virtuali sullo schermo, quanti inizieranno a considerare le IITERNITI e simili come esseri umani veri? Questo solleva importanti interrogativi sul futuro delle relazioni umane e sull’interazione con la tecnologia.
In un’epoca in cui ci si rivolge ad assistenti virtuali come Alexa come se fossero amici, quanto manca prima che ci si innamori del proprio assistente virtuale? Questo fenomeno apre uno scenario nuovo e affascinante, ma anche ricco di sfide e interrogativi etici che richiedono una riflessione approfondita.
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