“Sono venuta in contatto con la sua arte, mentre ero a Milano in una nota galleria mi hanno subito affascinato i suoi supereroi pop, immersi in contesti e atteggiamenti assolutamente ordinari in cui tutti possiamo identificarci. L’ho voluto conoscere e portare a Napoli, e grazie all’intuizione di Ludovico Lieto e Valeria Viscione esponiamo le sue opere nella galleria borbonica”.
“Il fenicottero è un soggetto a cui sono molto legato… è presente anche nelle opere che porto a Napoli, in un connubio perfetto, in quanto immagine positiva e di buon auspicio. Il mattone brandizzato invece, rappresenta ironicamente l’economia». L’arte qui si fa dissacrante, ironica provocatoria e soprattutto coinvolgente. «Nelle opere di Moramarco ritroviamo fondali spettacolari, prosceni museali, città metropolitane, luminose vetrate gotiche – spiega l’organizzatrice Valeria Viscione – strutturati con un ordine di forme mai casuali”.
“Finalmente i grandi eventi tornano ad animare la galleria sotterranea … stavolta è l’arte “pop” a spiccare tra cimeli e oggetti ritrovati, apparteniti a coloro che abitavano i percorsi sotterranei per proteggere la loro vita, durante i bombardamenti”.
“Le viscere della terra sono lo scenario di uno spettacolo performativo mai visto dove il pubblico è immerso in una realtà onirica in cui i personaggi delle opere prendono vita muovendosi tra la folla”.
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