Torna il paese di DF con il capitolo che chiude la trilogia dopo “Carnaio” e “Nuovissimo testamento”. Si tratta di “I mangiafemmine”, il nuovo romanzo di Giulio Cavalli che affronta un tema delicato e controverso: la legalizzazione del femminicidio.
Il romanzo racconta l’iter di promulgazione di questa riforma audace e moderna, che ha consentito l’emersione del fenomeno del femminicidio e la sua regolamentazione. Ambientato in un futuro distopico, il libro prende spunto da autori come Margaret Atwood, Roberto Bolaño e José Saramago, ed è destinato a lettori alla ricerca di storie che fanno riflettere e che amano la narrativa distopica.
Il protagonista è Valerio Corti, candidato premier dei Conservatori, il quale, a un passo dalle elezioni, si trova a dover affrontare una vera e propria epidemia di donne uccise dagli uomini. Tuttavia, nonostante la gravità della situazione, Corti non sembra intenzionato a occuparsene. Le donne vittime di femminicidio sono considerate “normali” e non rientrano nella sua strategia politica.Ma l’opinione pubblica comincia a chiedere conto di questi omicidi e le poche voci delle attiviste che denunciano il massacro rischiano di diventare sempre più fragili. Si pone quindi la domanda se esista davvero un’epidemia di femminicidio e se vi sia un problema da risolvere. E quali sono le conseguenze quando la politica e lo Stato non sono in grado di affrontare questa grave situazione?
Con “I mangiafemmine”, Giulio Cavalli firma la sua opera più radicale e provocatoria, utilizzando uno stile riconoscibile e sofisticato per raccontare un mondo che potrebbe diventare realtà. Il paese di DF diventa così uno specchio oscuro della società che preferiremmo non guardare. Il romanzo, dal titolo “I mangiafemmine”, scritto da Giulio Cavalli e con ISBN 9788860449382, si presenta come un libro in grado di scuotere le coscienze e di spingere alla riflessione su un tema attuale e importante come il femminicidio.
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