“I Got a Cheat Skill in Another World and Became Unrivaled in the Real World, Too” è un titolo che ha saputo attrarre una larga fetta di pubblico grazie alla sua premessa intrigante e al suo mix di fantasy, poteri sovrumani e dinamiche isekai. Tuttavia, nonostante il suo potenziale, l’opera non riesce a decollare e a soddisfare le aspettative di chi sperava in una narrazione più solida e sviluppata.
La serie, che ha iniziato il suo cammino nel 2017 come light novel scritta da Miku e illustrata da Rein Kuwashima, è stata in seguito adattata in manga e anime. Nel 2018, Fujimi Shobō ha acquisito i diritti per la pubblicazione sotto l’etichetta Fujimi Fantasia Bunko, lanciando così la serie sotto una nuova luce. Nel 2023, è arrivato l’adattamento anime, prodotto da TMS Entertainment, che ha portato la storia di Yuya Tenjō a un pubblico ancora più vasto.
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Il protagonista, Yuya, è un ragazzo emarginato, vittima di bullismo a causa del suo aspetto fisico e della sua personalità introversa. La sua vita cambia drasticamente quando scopre una porta che lo porta in un altro mondo, dove acquisisce poteri straordinari che lo rendono praticamente invincibile. Il concetto di Yuya che diventa una sorta di eroe onnipotente, capace di superare ogni ostacolo con facilità, è affascinante, ma l’esecuzione lascia a desiderare. Una volta ottenuti i suoi poteri, il ragazzo non sembra affrontare alcuna sfida significativa. Ogni difficoltà che si presenta viene risolta in modo quasi automatico grazie alle sue abilità superiori, togliendo alla trama quella tensione che avrebbe potuto renderla più coinvolgente.
Il problema centrale di “I Got a Cheat Skill in Another World and Became Unrivaled in the Real World, Too” è proprio la mancanza di conflitto e di evoluzione emotiva nel protagonista. Yuya passa da un ragazzo debole e insicuro a un eroe perfetto senza alcun tipo di processo interiore. Non ci sono davvero momenti di crescita o di riflessione, e questo lo rende un personaggio difficile da connettere o apprezzare. La sua trasformazione fisica e psicologica, pur essendo un elemento centrale della storia, risulta troppo rapida e radicale, lasciando poco spazio per una vera esplorazione del suo vissuto.
I personaggi secondari, poi, non fanno altro che alimentare l’ammirazione nei confronti di Yuya, senza arricchire davvero la trama. Le dinamiche tra i vari personaggi sono superficiali, e il cast femminile cade nei soliti stereotipi degli harem anime, con relazioni che sembrano basarsi più sulla fascinazione per il protagonista che su qualsiasi altro tipo di interazione significativa. La superficialità delle relazioni rende difficile investire emotivamente nella storia, e l’assenza di una vera tensione tra i personaggi riduce ulteriormente l’impatto dell’opera.
Anche il mondo fantasy in cui Yuya si ritrova è poco sviluppato e manca di profondità. Sebbene l’ambientazione fantastica dovrebbe offrire ampi spazi di esplorazione, la serie non fa un buon lavoro nel creare un contesto ricco e interessante. Non ci sono regole particolarmente affascinanti o elementi distintivi che rendano quel mondo davvero avvincente. In pratica, sembra solo un palcoscenico sul quale il protagonista esibisce i suoi poteri, senza che vi siano vere implicazioni per la storia o per il mondo stesso.
Dal punto di vista visivo, tuttavia, l’opera ha dei punti di forza. Il manga, disegnato da Kazuomi Minatogawa, è piacevole da guardare, con tavole ben dettagliate che riescono a rappresentare efficacemente sia l’atmosfera del mondo fantasy che quella della realtà quotidiana. Le illustrazioni sono curate e contribuiscono a rendere la lettura più gradevole, anche se, purtroppo, questo non basta a compensare la carenza di una trama forte e coinvolgente.
L’adattamento anime, trasmesso nel 2023, ha suscitato l’interesse degli appassionati grazie alla qualità delle animazioni e alla colonna sonora, ma non è riuscito a risollevare gli aspetti più deludenti della trama e dei personaggi. Il doppiaggio, in particolare, è stato uno degli aspetti più criticati, con alcuni spettatori che si sono chiesti se fosse il caso di investire risorse in un progetto che, a loro avviso, non possedeva la solidità narrativa necessaria per giustificare un doppiaggio di qualità.
I Got a Cheat Skill in Another World and Became Unrivaled in the Real World, Too” è un’opera che, pur partendo da una premessa interessante, non riesce a realizzare pienamente il suo potenziale. Il protagonista, la trama e i personaggi secondari sono troppo superficiali per coinvolgere davvero il pubblico, e il mondo fantastico rimane privo di originalità. Nonostante qualche elemento visivo di qualità, la serie manca della profondità e della tensione necessarie per renderla memorabile nel panorama isekai. Un’opera che si fa apprezzare a tratti, ma che lascia la sensazione di essere una storia incompiuta, che avrebbe potuto essere molto più di quanto non sia diventata.
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