Nel 1991, il mondo del cinema vide il ritorno di uno dei personaggi più iconici del fantasy e della fantascienza: Connor MacLeod. Con il titolo originale Highlander II: The Quickening, il film, diretto da Russell Mulcahy, ha cercato di proseguire le avventure del leggendario immortale scozzese, interpretato da Christopher Lambert. Nonostante le aspettative elevate dopo il successo del primo film, Highlander II si è rivelato un capitolo controverso, con una produzione travagliata e una ricezione critica tutt’altro che entusiasta.
La trama del film riprende alcuni elementi del primo capitolo, ma si inoltra in territori narrativi che hanno suscitato non poche perplessità. Ambientato nel futuro, il racconto si concentra su Connor MacLeod, ora un vecchio e stanco difensore della Terra, che ha costruito uno scudo spaziale per proteggere il pianeta dalle radiazioni solari a causa dell’ipersensibilità dell’atmosfera, in seguito alla distruzione dello strato di ozono. Qui si fa strada la multinazionale Scudo Corporation, guidata dal cinico David Blake, interpretato da John C. McGinley, che sfrutta la situazione per mantenere il potere e ottenere enormi profitti. La presenza del generale Katana, un tiranno proveniente dal pianeta Zeist, interpretato da Michael Ironside, aggiunge un ulteriore livello di conflitto e tensione.
Un elemento che ha suscitato particolare disappunto tra i fan e i critici è stato l’uso di retcon, ovvero l’introduzione di retroscena che contraddicono la lore stabilita dal film originale. L’idea che MacLeod e il suo mentore, Ramírez, interpretato da Sean Connery, provengano dal pianeta Zeist e non siano sempre stati legati alla Terra ha lasciato molti fan perplessi. Questo tentativo di espandere l’universo narrativo ha avuto l’effetto opposto, creando confusione e incoerenze nella narrazione.
Il film, purtroppo, ha anche sofferto di problemi di produzione significativi. La sceneggiatura di Peter Bellwood, basata su un soggetto di Brian Clemens e William N. Panzer, ha incontrato resistenze da parte del regista Mulcahy, che non condivideva la direzione creativa imposta dai produttori. Le difficoltà economiche legate all’iperinflazione in Argentina, dove il film è stato girato, hanno ulteriormente complicato le cose, portando a un budget in eccesso e a cambiamenti nel montaggio finale effettuati senza il consenso di Mulcahy. Queste problematiche hanno portato a un risultato finale che, nelle sale americane, ha ricevuto recensioni negative per la sua trama confusa, i grossi buchi narrativi e un montaggio mal riuscito.
La risposta del pubblico è stata di grande disillusione, tanto che Highlander II è stato etichettato come uno dei peggiori film di fantascienza di sempre. La rivista Empire lo ha collocato al nono posto nella classifica dei 50 film peggiori di sempre, a testimonianza del suo impatto negativo. Mulcahy stesso ha definito questo film come il suo peggior lavoro, attribuendo la responsabilità della cattiva ricezione ai produttori e alle modifiche apportate senza il suo consenso.
Nonostante le sue numerose criticità, Highlander II – Il ritorno ha trovato una certa rinascita grazie al rilascio della Renegade Version nel 1995 e della Special Edition nel 2004. Queste versioni rimontate hanno cercato di risolvere alcune delle problematiche di narrazione e montaggio, ma la reputazione del film è rimasta sostanzialmente danneggiata. Highlander II rappresenta un capitolo problematico nel mondo del cinema di fantascienza, un tentativo di espandere un universo narrativo già ben delineato che ha, purtroppo, portato a risultati contrastanti. Con un mix di elementi sci-fi, azione e dramma, il film continua a suscitare dibattiti tra i fan e gli studiosi del cinema, ma nonostante tutto, rimane un esempio di come anche le saghe più amate possano incorrere in passi falsi clamorosi.