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Hercules: The Legendary Journeys compie 30 anni – Un cult intramontabile degli anni ’90

«Questa è la storia di un tempo lontanissimo, il tempo dei miti e delle leggende: gli antichi Dei erano crudeli e meschini. Soltanto un uomo osò sfidare la loro potenza: Hercules. Hercules era in possesso di una forza sconosciuta sulla Terra, una forza superata solo dal suo coraggio, ma dovunque andasse era perseguitato dalla matrigna, Giunone, la potentissima regina degli Dei. L’eterna ossessione di Giunone era quella di annientare Hercules: lui era la testimonianza  vivente dell’infedeltà di Giove. Finché degli esseri umani avessero invocato aiuto, c’era un uomo sempre pronto a correre in loro soccorso incurante delle difficoltà: Hercules».

Compie 30 anni la leggendaria serie “Hercules: The Legendary Journeys”, prodotta dal 1995 al 1999 e vagamente ispirata ai racconti dell’eroe culturale Hercules. In sei stagioni, questo show epico ha conquistato il cuore di milioni di spettatori, diventando uno dei programmi più seguiti nella storia della televisione americana. Preceduta da una serie di film TV nel 1994 — tra cui “Hercules and the Amazon Women”, “Hercules and the Lost Kingdom”, “Hercules and the Circle of Fire”, “Hercules in the Underworld” e “Hercules in the Maze of the Minotaur” — la serie ha gettato le basi per un’avventura televisiva senza precedenti.

Ambientata in una fantastica versione della Grecia antica, lo show vede Kevin Sorbo nei panni del possente Hercules e Michael Hurst in quelli del suo fedele amico Iolao. Insieme, i due affrontano mostri mitologici, divinità capricciose e sfide sovrumane, il tutto condito da un tono avventuroso e spesso ironico. Nei primi episodi, la principale nemica di Hercules è Era (Giunone), la matrigna divina che cerca di distruggerlo servendosi di creature mostruose. Successivamente, il ruolo di antagonista viene assunto dal dio della guerra Marte, per poi passare al male assoluto rappresentato dal dio Dahak nella quinta stagione. La trama, pur discostandosi dalla mitologia classica, crea un universo narrativo unico che mescola elementi fantastici e tematiche universali come il coraggio, l’amicizia e la redenzione.

Prodotta da Sam Raimi, maestro del cinema e creatore della trilogia di “Spider-Man” e “La Casa”, la serie unisce azione, humor e un pizzico di autoironia, elementi che la rendono un cult degli anni ’90. Raimi ha saputo imprimere il suo stile visionario anche nelle scene più spettacolari e nei momenti surreali che spesso sfiorano la parodia. Memorabile è l’episodio ispirato a “Terminator 2”, in cui un elementale d’acqua ricorda il celebre T-1000, dimostrando la capacità dello show di reinventarsi e sorprendere il pubblico.

Un elemento chiave del successo della serie è il carisma del cast. Kevin Sorbo dona a Hercules un equilibrio perfetto tra forza eroica e vulnerabilità umana, mentre Michael Hurst offre un’interpretazione brillante e dinamica nei panni di Iolao. Accanto a loro, personaggi ricorrenti come Autolico (Bruce Campbell), Marte (Kevin Tod Smith), Venere (Alexandra Tydings) e Salmoneo (Robert Trebor) arricchiscono il mondo della serie con performance memorabili.

“Hercules: The Legendary Journeys” ha dato vita a uno spin-off di enorme successo, “Xena: Warrior Princess”, che ha consacrato Lucy Lawless come una delle figure femminili più iconiche della TV. Entrambi gli show, pur essendo prodotti in Nuova Zelanda con un budget modesto, hanno raggiunto una fama mondiale grazie al loro approccio innovativo e alla loro capacità di intrattenere. Inoltre, la serie ha ispirato una versione giovanile del personaggio, interpretata da un allora sconosciuto Ryan Gosling, che ha trovato un suo pubblico e aggiunto un ulteriore tassello al mito di Hercules.

Nonostante il passare degli anni, la serie resta un simbolo di un’epoca televisiva più semplice e diretta, capace di unire spettatori di tutte le età. A trent’anni dal suo debutto, “Hercules: The Legendary Journeys” continua a rappresentare un viaggio nel tempo, un mondo di avventure fantastiche dove ogni sfida era un’opportunità per riscoprire il valore dell’eroismo e della solidarietà. Una celebrazione di leggerezza e immaginazione che, ancora oggi, fa sorridere e intrattiene con la stessa freschezza di allora.

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