Il governo degli Stati Uniti ha sventato un’ampia campagna di hacking cinese che mirava a compromettere infrastrutture critiche americane. L’operazione, condotta dal Dipartimento di Giustizia e dall’FBI, ha disattivato da remoto alcuni aspetti dell’attacco informatico.
Il gruppo di hacker cinesi, denominato Volt Typhoon, è accusato di aver preso di mira porti navali, fornitori di servizi internet e altri sistemi vitali. L’FBI teme che la Cina punti a ottenere il controllo remoto di queste infrastrutture per disabilitarle in caso di conflitto.
Volt Typhoon è un gruppo di hacker cinesi accusato dal governo degli Stati Uniti di aver condotto una vasta campagna di cyberattacchi contro infrastrutture critiche americane.
L’FBI ha identificato Volt Typhoon come una minaccia seria alla sicurezza nazionale, affermando che il gruppo è in grado di “devastare” e “causare danni reali” agli Stati Uniti.
Le attività di Volt Typhoon:
- Compromissione di migliaia di dispositivi connessi a internet.
- Attacco a porti navali, fornitori di servizi internet e altri sistemi vitali.
- Tentativo di ottenere il controllo remoto di infrastrutture critiche.
Le motivazioni di Volt Typhoon:
- Spionaggio industriale e militare.
- Saboaggio in caso di conflitto tra Cina e Stati Uniti.
Le azioni degli Stati Uniti:
- Disattivazione da remoto di alcuni aspetti dell’attacco informatico.
- Collaborazione con le aziende del settore informatico per rafforzare la sicurezza delle infrastrutture critiche.
Il direttore dell’FBI, Chris Wray, ha lanciato l’allarme sulla minaccia informatica cinese, definendola “una seria sfida alla sicurezza nazionale”.
Wray ha accusato la Cina di voler “devastare” e “causare danni reali” agli Stati Uniti.
Le autorità americane stanno collaborando con le aziende del settore informatico per rafforzare la sicurezza delle infrastrutture critiche.
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