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Tributo a H.R. Giger. Il saluto al creatore del biomeccanica Sci-Fi … e di Alien

Hans Rudolf Giger,artista che nel bene e nel male ha influenzato maggiormente la fantasia oscura di ogni vero appassionato di fantascienza e non solo, autore dei mostruosi alieni della serie di Ridley Scott, è morto in Svizzera: di lui, il regista Ridley Scott ha dichiarato

“… dopo aver visto la sua opera non sono mai stato più certo di qualcosa in vita mia”.

Uno degli artisti più controversi, forse scandalosi, dell’ultimo secolo è diventato famoso al cinema per aver creato l’estetica, nel 1980, del famelico Alien, creatività che ha portato all’artista elvetico anche un Oscar. Giger ha fondato una vera e propria corrente, quella del “surrealismo biomeccanico” che ha ispirato artisti, registi e autori in tutto il mondo nelle ultime 4 decadi! Ferocia e Erotismo, così il Times ha descritto la sua opera tenebrosa ed espressiva fatta di organi, arti, muscoli innestati in atmosfere meccaniche ed elettriche, in cui le forme femminili si innestano in apparati fantascientifici senza perdere la loro sensualità.

Il grande artista è nato in Svizzera nel 1940 ed è deceduto nel 2014 all’età di 74 anni. Secondo quanto riscontrato è morto per le conseguenze di una caduta..

Giger iniziò la sua carriera come pittore e disegnatore, ma fu con la creazione dei suoi “biomeccanismi” che acquisì fama internazionale. I suoi lavori si caratterizzano per un’atmosfera dark e surreale, popolata da creature meccaniche e creature organiche, spesso unite in modo ibrido. La sua ispirazione veniva da vari fonti, come la fantascienza, la psicanalisi di Jung, l’arte gotica e l’esperienza della morte di suo padre.

Il suo nome resta legato alla sua fantastica creazione  del film del 1979 di Ridley Scott, “Alien” che creò assieme all’ormai scomparso anche lui Carlo Rambaldi, per cui hanno vinto un premio Oscar. Giger famoso per gli ambienti surreali e i mostri rettiloidi hanno segnato una cesura non solo nel mondo della fantascienza, diventando base per una serie infinita di spin-off, dai fumetti ai videogiochi. A partire dalla prima metà degli anni novanta, Giger ha iniziato a lavorare al Museum H.R. Giger, una casa-museo realizzata all’interno del medioevale castello di St. Germain, nel borgo di Gruyères (Svizzera) ed ufficialmente aperta il 20 giugno del 1998.

Il suo stile particolare, dai toni freddi e metallici, lo rende una delle figure di punta dell’arte horror e del macabro. Le sue opere sono tuttora esposte nei musei di tutto il mondo ed hanno ispirato intere generazioni di artisti, registi e designer. Ma fu soprattutto grazie al suo lavoro per “Alien” che Giger raggiunse la sua massima notorietà. La sua creatura, nata dalla fusione di una figura umana con un insetto, divenne una delle icone del cinema horror e della fantascienza. La sua struttura biomeccanica, le sue fauci sproporzionate e le sue tentacolari appendici, tuttora fanno venire il brivido al solo pensiero.Giger collaborò anche a molte altre produzioni cinematografiche, come “Dune” di David Lynch, “Species” di Roger Donaldson e “Prometheus” di Ridley Scott, ultimo capitolo della saga di “Alien”. Oltre ai film, Giger realizzò anche molte opere per album musicali, tra cui la celebre copertina di “Brain Salad Surgery” degli Emerson, Lake & Palmer.

Ma Giger non fu solo un artista legato al mondo del cinema. La sua produzione verticale e trasversale, spaziando tra pittura, scultura, disegno e design, è la dimostrazione di una grande libertà creativa di cui il mondo dell’arte è sempre stato bisognoso. La sua eredità è enorme, e tuttora rappresenta una delle massime ispirazioni per i giovani artisti di tutto il mondo.

Redazione

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