Il trentasettesimo film della longeva saga della casa di produzione nipponica Toho, “Godzilla Minus One”, ha vinto l’Oscar per i migliori effetti visivi, segnando la prima vittoria del Giappone in questa categoria. Un team di 35 artisti visivi, guidato dal regista Takashi Yamazaki, ha realizzato gli effetti speciali del film senza l’aiuto dell’intelligenza artificiale, battendo la concorrenza di film come Guardiani della Galassia Vol. 3, Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte 1, Napoleon e The Creator. Guillermo del Toro e John Carpenter hanno omaggiato il lavoro eccezionale del team giapponese, esprimendo la loro gioia per il trionfo di Godzilla Minus One.
Spendiamo prima due parole per quanto riguarda la storia di Godzilla/Gojira. la sua prima apparizione avvenne nel 1954 e da subito divenne un fenomeno di culto, tanto che vennero fatti dei riadattamenti per il mercato occidentale e anche molti tentativi di imitazione. Il successo di tale titolo fu così grande che Gojira ebbe tutta una serie di lungometraggi che vennero suddivisi in vari periodi in base alle ambientazioni e alle trame di Gojira, infatti vi fu il periodo Showa che prende l’inizio dalla prima proiezione fino all’ultimo film della serie del 1975, il periodo Heisei dove Gojira riprende il suo suo ruolo principale come mostro distruttore invece che difensore del periodo precedente che inizia col film del 1984 che si può definire il vero sequel del film del 1954 fino al 1995 con l’ultimo film di questa serie dove affronta la sua nemesi Destroyer, ma poi il franchise si rinnovò con il periodo Millenium con una nuova serie di film che inizia dal 1999 fino al 2004, continuando col periodo Reiwa iniziato con Shin Gojira che perdura tutt’ora, come ben sappiamo tale saga è stata anche riproposta dalla Warner Bros crando il suo Monstervers con Gojira protagonista insieme al mito americano King Kong, più varie versioni animate.
Il film “Godzilla Minus One” è ambientato sul finire della Seconda Guerra Mondiale, dove vi troviamo un Giappone totalmente devastato dalla sconfitta morale, in quanto allo scoppio della guerra il Giappone con le prime vittorie nel sud-est asiatico e l’attacco a sorpresa avvenuto con successo il 7 dicembre 1941 nella base navale americana di Pearl Harbor, pensavano di essere invincibili e inarrestabile, invece come ben sappiamo le sorti della guerra sono andati completamente a sfavore dell’Impero Nipponico. e anche totalmente devastato a lvello economico e anche umano, in quanto oltre ad essere l’unico paese ad aver subito un bombardamento con armi nucleari, le sue città principali Tokyo in primis, vennero devastate dai bombardamenti da parte degli alleati, fatto che aalla fine mise in ginocchio il Giappone, molte famiglie avevano perso i loro cari in battaglia e i sopravvissuti al fronte scoprirono di aver perso le loro famiglie, in pratica stavano vivendo un periodo nero post-bellico. la trama è incentrata su vari personaggi Koichi Shikishima, veterano di guerra con i suoi demoni personali da affrontare, Noriko e la piccola Akiko che cercano di sopravvivere in un mondo dove hanno perso tutto e non sembra vi sia speranza per il futuro, la storia si sonda andando avanti pian piano con gli anni e fa vedere che dopo essersi leccate le ferite, i giapponesi iniziarono a riprendersi da tale periodo oscuro e ricostruire ciò che è andato perso e distrutto, tanto che il nostro veterano Shikishima nonostante i suoi demoni interiori trova lavoro per la bonifica dei mari per via delle mine marine sparse per l’oceano, unendosi ad un dragamine con altri variopinti personaggi, il capitnao del vascello veterano anche lui e con un atteggiamento polemico, Kid un ragazzo che si sente in colpa di non aver fatto la sua parte e il professor Kenji Noda soprannominato Doc da tutto l’equipaggio, in quanto era un ingegnere che lavorava per il dipartimento di ricerca navale e che ora come tutti i suoi concittadini si è reinventato per poter sbarcare il lunario. la ricostruzione, anche se lentamente stava procedendo bene, tanto che anche la vita dei nostri protagonisti comincia a migliorare, ma è in questo frangente che Gojira spunta all’orizzonte, minacciando un Giappone che non ha possibilità di difesa, in quanto per via degli accordi con gli Stati Uniti, non hanno più un esercito che possa contrapporgli e le forze americane non possono dare nessun tipo di aiuto, così che alla fine la minaccia di una nuova catastrofe potrebbe abbattersi sull’arcipelago Giapponese, mi stoppo qui in quanto forse ho già detto troppo e rischio di fare spoiler non voluto.
Cosa dire in definitiva? “Godzilla Minus One” oltre che essere ben fatto sia a livello di ambientazioni, le città devastate sembrano reali come anche i mezzi che utilizzano e gli abbigliamenti, insomma è stato riprodotto ogni più piccolo dettaglio dell’epoca, anche l’animazione del Kaiju è fatta non bene, ma benissimo, la fuidità dei movimenti di Gojira, sia sulla terra ferma che in acqua, sono così ben definiti così reali, che all’inizio o alla fine del film pensavo di leggere un’avvertenza con scritto “i Gojirasaurus che sono stati utilizzati durante le riprese non hanno subito ferite o torture” come avveniva in alcuni film dove venivano utilizzati animali veri, per quanto mi riguarda l’effetto e le inquadrature da varie angolazioni mi sono sembrati così veritieri da pensare che invece di un film di fantascienza fosse un docufilm con riprese reali di Gojira. la colonna sonora, anche se in certi momenti si sentiva che i brani erano stati riadattati e modernizzati, nei momenti più salienti, avevano mantenuto i temi originali e sentire quelle musiche abbinate alle scene sono da pelle d’oca, per non parlare poi del suo soffio atomico, qui tradotto soffio termico, ancora più spettacolare, tanto che il trailer ufficiale non rende giustizia.
La trama presenta vari colpi di scena, anche se sono ovvi, sono resi così al meglio da tenerti incollato sulla poltrona, i minuti sono trascorsi come niente fosse, nessun tempo morto, nessuna scena da tagliare, tutto fluido che il tempo è passato senza che me ne accorgessi, e quando il film è finito, tutti in sala abbiamo applaudito, perchè il film merita davvero un applauso, molti potranno definirlo un buon remake, io di invece che è un film ex novo, una nuova era di Gojira che inizia da questo film e spero davvero che faranno dei seguiti, in quanto i presupposti ci sono tutti.
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