Sono chiamati shinigami, ovvero “dei della morte”, e sono i protagonisti di Death Note, il celebre manga e anime di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata. Si tratta di creature simili a demoni che vivono in un mondo parallelo a quello umano, dove si annoiano a morte. Per prolungare la loro esistenza, gli shinigami usano i loro Death Note, dei quaderni magici che permettono di uccidere chiunque scrivendone il nome. Ma questo è un segreto che essi custodiscono gelosamente, per non essere giudicati dagli altri shinigami.
Gli shinigami non possono essere eliminati con mezzi convenzionali, come armi da fuoco o lame. L’unico modo per farli morire è farli innamorare di un essere umano e farli sacrificare per salvarlo. Questo accade raramente, ma è il caso di Gelus, uno shinigami che muore per aver salvato Misa Amane, una ragazza umana innamorata di Light Yagami, il protagonista della storia.
Gli shinigami possono comunicare con gli umani solo se questi ultimi toccano il loro Death Note o una parte di esso. In questo modo, gli umani possono vedere e sentire lo shinigami legato al quaderno. Questo è il caso di Light, che entra in contatto con Ryuk, lo shinigami che ha lasciato cadere il suo Death Note nel mondo umano per divertimento.
Gli shinigami non hanno bisogno di nutrirsi o respirare, ma sono attratti dal cibo umano, soprattutto da quello dolce. Ryuk ha una vera e propria ossessione per le mele, che lo fanno sentire bene e lo aiutano a sopportare la noia. Shidoh, invece, è ghiotto di cioccolata, e ne chiede a Mello, un altro personaggio umano che possiede un Death Note.
Gli shinigami sono quindi delle creature misteriose e affascinanti, che influenzano la vita e la morte degli umani con i loro Death Note. Ma cosa li spinge a farlo? Qual è il loro scopo? E cosa provano verso gli umani? Queste sono alcune delle domande che si pongono i lettori e gli spettatori di Death Note, una storia che mescola thriller, fantasy e psicologia.
