Il romanzo “Gli aghi d’oro” di Michael McDowell, pubblicato per la prima volta nel 1980, è stato riproposto nel 2024 in una veste ultra-social e piena di indizi – quella con la copertina dello spagnolo Pedro Oyarbide. Il libro, che fa parte della saga bestseller Blackwater, è uno dei capolavori dell’autore di culto.
La storia si svolge nell’anno di grazia 1882 a New York, dove la città festeggia il nuovo anno tra opulenza e miseria. Il cinico giudice James Stallworth, affiancato dal figlio e dal genero, lancia la sua crociata per ripulire il famigerato Triangolo Nero, quartiere di bettole, bordelli, fumerie d’oppio e botteghe di ricettatori, su cui regna la feroce Black Lena Shanks col suo clan di donne versate nelle arti della crudeltà. Ma la sete di potere degli Stallworth dovrà misurarsi con la furia vendicatrice di Black Lena.
Il romanzo è un’opera che si distingue per la sua impeccabile trama e le potenti tematiche intrecciate. Nonostante si comprenda fin dal principio da che parte ci si debba schierare (nessuna), il pretesto della lotta di classe fra i benpensanti Stallworth e i lestofanti Shanks si rivela ben presto un’antipatia fra leviatani, talché fra i protagonisti non ve n’è uno che prevalga per bontà d’animo e/o per spirito di compassione. La faida fra le famiglie affonda le radici nella strumentalizzazione di un fatto di sangue: quando il corpo senza vita dell’avvocato Cyrus Butterfield viene ritrovato in Leroy Street con un ago da oppio conficcato nel petto, il giudice repubblicano James Stallworth lancia la sua crociata per ripulire il famigerato Triangolo Nero.
Michael McDowell (1950-1999) è uno scrittore americano che ha pubblicato oltre trenta romanzi e scritto per la televisione e il cinema (Beetlejuice e Nightmare before Christimas)..
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