Febbraio è proprio il mese della disintossicazione dal web e dai social. Dopo lo “Sconnessi Day“, il 28 febbraio si celebra la “Giornata Mondiale senza Facebook”, un movimento nato in Francia proprio per contrastare la cyber dipendenza e ricordare al fondatore Mark Zuckerberg che gli utenti sono importanti per la vita della piattaforma molto più che gli algoritmi! Putroppo, nonostante l’interesse mediatico su questa iniziativa, questa giornata si rivela essere sempre un clamoroso flop, non essendo più gli utenti avvezzi alla vita al di fuori delle bacheche virtuali!
Facebook, il social network più utilizzato in Italia e nel mondo, si è oramai “impossessato” delle nostre vite, confermando appunto il fenomeno della dipendenza da esso. Anche solo guardare passivamente le notizie fa parte di questo meccanismo: trascorriamo su Facebook in media due ore al giorno, confermandoci al primo posto in Europa tra gli amanti dei social network.
L’obiettivo è quello di diffondere l’idea che per vivere meglio è necessario tornare a guardare il mondo intorno a sé. Esiste anche un gruppo su Facebook dedicato all’iniziativa anche se appare contraddirsi da solo. Facebook si è rivelato molto importante al fine della promozione di eventi attraverso la costituzione di campagne di comunicazione.
E purtroppo non è solo Facebook a causare dipendenza negli avventori, come è possibile vedere dai numeri sempre in crescita delle altre piattaforme a partire da Whatsapp, per passare attraverso Snapchat, Instagram, che ha raggiunto lo stesso numero degli utenti di Twitter e TikTok.