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Giornata mondiale della salute mentale 2024: è un diritto umano universale

Oggi, 10 ottobre, il mondo si unisce in un corale appello alla consapevolezza e alla riflessione: è la Giornata Mondiale della Salute Mentale. Dal 1992, questo appuntamento annuale, promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha l’obiettivo di sensibilizzare le persone su tematiche spesso trascurate o stigmatizzate, come la depressione, l’ansia, e molti altri disturbi che, se non affrontati adeguatamente, possono compromettere il benessere individuale e collettivo.

La salute mentale, come ha sottolineato l’OMS, è un diritto fondamentale per tutte le persone, indipendentemente dal luogo in cui vivono o dal contesto socio-culturale di appartenenza. Questo concetto include non solo la protezione dai rischi per la salute mentale, ma anche l’accesso a servizi sanitari di qualità, accettabili e disponibili per tutti. In un mondo che cambia rapidamente, dove la tecnologia e la globalizzazione ridefiniscono costantemente le nostre vite, diventa essenziale garantire che il diritto alla salute mentale sia riconosciuto e rispettato come parte integrante dei diritti umani universali.

Un tema di grande rilevanza in questo contesto è l’impatto dei social media sulla salute mentale, soprattutto tra i giovani. Se da un lato questi strumenti possono offrire opportunità di connessione e supporto, dall’altro possono rappresentare una fonte di pressione e confronto costante. Molti studi hanno evidenziato come un uso eccessivo e inconsapevole dei social media possa alimentare sentimenti di inadeguatezza, ansia e depressione, specialmente tra gli adolescenti. La tendenza a confrontare la propria vita con quella, apparentemente perfetta, degli altri può erodere l’autostima e creare un circolo vizioso di insoddisfazione e dipendenza.

Tuttavia, è importante ricordare che i social media di per sé non sono né buoni né cattivi: tutto dipende dall’uso che se ne fa. Per questo, è cruciale sviluppare una consapevolezza critica nell’utilizzo di questi strumenti. Impostare limiti di tempo, evitare confronti tossici, seguire pagine e persone che trasmettono positività e, soprattutto, non esitare a chiedere aiuto quando se ne sente il bisogno, sono tutti passi importanti per un rapporto più sano e equilibrato con il mondo digitale.

In questo giorno di riflessione e consapevolezza, ciascuno di noi può fare la differenza. Parlare apertamente di salute mentale è il primo passo per abbattere il muro dello stigma che ancora circonda questi temi. Spesso, le persone che soffrono di disturbi mentali sono emarginate, incomprese o addirittura colpevolizzate per la loro condizione. Sostenere chi è in difficoltà, ascoltare senza giudizio, e promuovere un dialogo aperto e rispettoso sono gesti semplici ma potenti che possono cambiare la vita di chi ci sta accanto.

Inoltre, sostenere le organizzazioni che lavorano per promuovere la salute mentale e fare pressione sui decisori politici affinché i servizi di salute mentale siano resi accessibili a tutti, sono azioni concrete che possiamo intraprendere per contribuire a un cambiamento reale. Ogni gesto di solidarietà, ogni parola di supporto, ogni azione di sensibilizzazione conta. La salute mentale non è un lusso, né un privilegio: è un diritto umano fondamentale che dobbiamo proteggere e garantire a tutti.

La Giornata Mondiale della Salute Mentale è un’occasione per ricordarci che, dietro ogni sorriso, ogni sguardo e ogni gesto, c’è un universo interiore che merita attenzione, rispetto e cura. Non possiamo parlare di benessere senza includere la salute mentale nella nostra definizione di felicità e realizzazione. Che sia oggi l’inizio di un impegno quotidiano per costruire un mondo più empatico, dove la sofferenza mentale non venga più nascosta, ma affrontata con la dignità e l’umanità che merita.

maio

maio

Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

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