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Giornata Internazionale per le Donne e le Ragazze nella Scienza

L’11 febbraio, sotto l’egida dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e con il patrocinio dell’UNESCO, il mondo celebra la Giornata Internazionale per le Donne e le Ragazze nella Scienza. Questa ricorrenza annuale non è solo un’occasione per riflettere sull’apporto femminile al progresso scientifico, ma un invito a promuovere un cambiamento culturale necessario per abbattere le barriere che ancora oggi ostacolano l’accesso paritario delle donne al mondo della scienza.

Women in science who changed the world

Nonostante il contributo fondamentale di figure femminili al progresso scientifico, la storia della scienza è spesso stata scritta a discapito delle donne. Mileva Maric, brillante matematica e prima moglie di Albert Einstein, rappresenta un esempio emblematico di come il talento femminile sia stato oscurato da colleghi uomini. Questo fenomeno si riflette anche nelle statistiche: solo 55 donne hanno ricevuto il premio Nobel su 861 assegnazioni totali, e di queste, appena 24 in ambito scientifico.

Tra le donne che sono riuscite a lasciare un’impronta indelebile nel panorama scientifico, spiccano nomi come Marie Curie, unica scienziata a vincere due Nobel in discipline diverse, e Hedy Lamarr, pioniera della tecnologia che ha reso possibile il Wi-Fi. A loro si aggiungono le italiane Rita Levi Montalcini, nobel per la medicina, Margherita Hack, astrofisica di fama mondiale, e Fabiola Gianotti, direttrice generale del CERN. Non meno importante è il contributo recente di un team di ricercatrici che ha identificato il virus SARS-CoV-2, dimostrando ancora una volta l’impatto rivoluzionario delle donne nel campo STEM.

Le Discipline STEM e l’Era dei Pregiudizi

L’acronimo STEM (Science, Technology, Engineering, and Mathematics) rappresenta uno degli ambiti più innovativi del nostro tempo, ma è anche quello in cui la presenza femminile è storicamente ridotta. Appena il 16,5% delle studentesse sceglie percorsi universitari legati a queste discipline, spesso scoraggiate da stereotipi di genere che iniziano a manifestarsi già durante l’infanzia.

È proprio per combattere questi pregiudizi che è nato l’hashtag “Non ci vuole una scienza ma ci vuole una scienziata”, una campagna di sensibilizzazione che punta a chiedere maggiori investimenti culturali ed economici per sostenere l’ingresso e il successo delle donne nelle professioni scientifico-tecnologiche.

La celebrazione dell’11 febbraio non si limita a riconoscere i successi passati, ma mira a costruire un futuro più inclusivo. Perché ciò avvenga, è necessario un cambiamento profondo che coinvolga ogni livello della società.

Questo cambiamento deve partire dalle famiglie, spesso il primo luogo dove si alimentano o si demoliscono i sogni. Deve proseguire attraverso un’istruzione equa e motivante, che incoraggi le giovani donne a esplorare il proprio potenziale scientifico senza paura di giudizi. Infine, deve investire il mondo del lavoro, eliminando pregiudizi e discriminazioni che ancora oggi limitano l’accesso delle donne alle posizioni di rilievo.

Perché Ogni Donna Conta

La Giornata Internazionale per le Donne e le Ragazze nella Scienza è un richiamo globale all’azione. Celebrando le conquiste femminili e lavorando per rimuovere gli ostacoli che ancora oggi le donne incontrano nel campo STEM, possiamo creare una società dove il talento sia valorizzato indipendentemente dal genere. Come dimostrano le tante figure di spicco nella storia della scienza, l’innovazione non conosce barriere: ogni donna, ragazza, e bambina ha il diritto di trasformare il proprio genio in progresso per l’umanità.

Redazione

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