Addio a Giorgio Trevisan, maestro del fumetto italiano: un’artista che ha segnato un’epoca

Il mondo del fumetto è in lutto. Giorgio Trevisan, uno dei grandi maestri italiani della narrazione visiva, si è spento all’età di 89 anni. La sua morte, avvenuta il 5 ottobre 2024 presso l’ospedale di Schiavonia a Monselice, segna la fine di un’epoca per chi ha amato e seguito il suo lavoro. Trevisan, nato a Merano il 13 ottobre 1934, ha dedicato la sua intera esistenza all’arte, lasciando un’impronta indelebile nel panorama del fumetto italiano e internazionale.

Gli esordi a Milano e l’ascesa nel mondo del fumetto

Dopo aver conseguito la maturità classica, Trevisan si trasferì a Padova per iscriversi alla facoltà di agraria, seguendo il desiderio del padre. Tuttavia, la sua vera vocazione era l’arte, e fu a Milano, tra il 1956 e il 1960, che iniziò a collaborare con lo Studio Dami come disegnatore. Qui esordì nella serie Cherry Brandy per la casa editrice Audace, che in seguito sarebbe diventata la famosa Sergio Bonelli Editore.

Da quel momento, Trevisan si dedicò con passione al mondo del fumetto, collaborando con case editrici inglesi come Amalgamated Press e Fleetway, per le quali realizzò fumetti bellici durante gli anni ’60. La sua abilità nel disegno gli permise di lavorare a stretto contatto con figure di spicco come Renzo Calegari e Aldo Di Gennaro, affermandosi come un punto di riferimento nel panorama artistico dell’epoca.

Il trasferimento a Este e la collaborazione con il Corriere

Negli anni ’60, Trevisan si trasferì definitivamente a Este, nella provincia di Padova, con la moglie Vera e i loro quattro figli. Fu in questo periodo che iniziò una lunga e fruttuosa collaborazione con il Corriere della Sera, il Corriere dei Piccoli e il Corriere dei Ragazzi, realizzando fumetti e illustrazioni storiche e didattiche che avrebbero segnato un’intera generazione di lettori.

La sua opera si espanse anche oltre i confini italiani, lavorando con l’editore francese Lug e firmando adattamenti di grandi classici, come le storie di Salgari e Il Mago di Oz, che lo consacrarono a livello internazionale.

La consacrazione con Bonelli e la nascita di personaggi iconici

Trevisan non fu solo un fumettista: la pittura e l’illustrazione lo accompagnarono per tutta la vita. Nei primi anni ’70, collaborò con la Mondadori, illustrando romanzi regalati annualmente agli abbonati, e iniziò a realizzare fumetti per l’Editoriale Dardo, partecipando a serie come Super Eroica e Uomini e Guerra. Ma fu con la Sergio Bonelli Editore che trovò il suo vero successo, lavorando a storie che sarebbero diventate iconiche, come Storia del West e Ken Parker, e entrando nell’immaginario collettivo degli appassionati di fumetti.

Negli anni ’80, Trevisan realizzò anche storie di Sherlock Holmes per la rivista L’Eternauta, su testi di Giancarlo Berardi, trasponendo con maestria alcuni racconti originali di Conan Doyle.

I tarocchi e l’ultimo grande successo

Non solo fumettista, Trevisan fu anche un illustratore di tarocchi, realizzando nel 1991 i Tarocchi Romantici e i Tarocchi del Rinascimento per le edizioni Lo Scarabeo. La sua capacità di spaziare tra temi diversi e reinventarsi continuamente lo ha reso un artista poliedrico, capace di adattarsi ai cambiamenti del tempo pur rimanendo fedele alla sua passione per l’arte.

Non solo fumetti: la pittura come ricerca della bellezza

La passione di Trevisan non si fermava al fumetto. Era anche un pittore raffinato, e le sue opere esploravano soggetti variegati, dai paesaggi alle figure mitologiche, con una particolare attenzione ai temi sacri. La sua ricerca della bellezza, costante e profonda, si rifletteva in ogni sua creazione.

Pietro, il figlio di Giorgio, ha ricordato con commozione questo aspetto intimo e personale del padre:

«Cercava la bellezza nell’arte, scegliendo soggetti che sentiva più vicini a lui. Nei suoi quadri fuggiva dalla realtà, trovando conforto in mondi fantastici e ideali. In questo era un vero maestro».

Queste parole racchiudono l’essenza di un uomo che ha vissuto l’arte come una forma di evasione e riflessione.

Un’eredità che continuerà a vivere

La scomparsa di Giorgio Trevisan lascia un vuoto incolmabile nel cuore degli appassionati di fumetti e di arte. Tuttavia, il suo lascito è destinato a vivere nelle sue opere, che continueranno a parlare a nuove generazioni. I funerali si terranno l’8 ottobre nel duomo di Santa Tecla a Este, dove amici, colleghi e ammiratori potranno dare l’ultimo saluto a un gigante della narrazione visiva.

Giorgio Trevisan non sarà dimenticato. La sua arte rimane, viva e potente, testimone di un talento senza tempo. Chiunque abbia amato i suoi lavori troverà conforto nell’ammirare ancora una volta le sue creazioni, che raccontano storie, emozioni e sogni che continueranno a vibrare oltre il tempo.

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