I Ghoul, ghul o gul per le popolazioni islamatiche, italianizzati in gula, sono entità soprannaturali o uno spirito, le cui origini sono precedenti all’avvento dell’islam. La stella Algol ha preso il nome da questa creatura. A partire da La notte dei morti viventi (1968) di George Romero le caratteristiche dello zombie, fino ad allora semplicemente uno schiavo privo di volontà sottoposto alla volontà del suo creatore, si fusero con quelle della ghul mangiatore di cadaveri, generando lo zombie moderno mangiatore di carne umana.
Tornando indietro nel tempo, nelle storie preislamiche e islamiche, è generalmente un jinn, entità a metà via tra uomini e demoni, che muta spesso forma. Se i jinn sono di entrambi i sessi, la ghūl è esclusivamente di sesso femminile, abitante dei deserti, decisamente dedita all’aggressione dei viaggiatori. Una delle possibili fonti di ispirazione per il concetto della ghūl potrebbe essere derivato dal contatto dei beduini arabi con le civiltà mesopotamiche e dall’essere stato influenzato dal demone Gallu, che rapì la divinità accadica Damuzi per portarla nel reame dei morti. In diverse leggende preislamiche e in alcuni detti attribuiti al profeta islamico Maometto compaiono le ghūl, intese come demoni o geni che uccidono, rubano o terrorizzano i viandanti che percorrono i luoghi desertici.
L’idea della ghūl come abitatrice dei cimiteri che si nutre di cadaveri è ben precedente alla versione delle Mille e una notte di Antoine Galland, il quale si prese molte libertà nella sua traduzione. Nel racconto Storia di Sidi-Nouman presentò la ghūl come mostro che dissotterra i cadaveri dai cimiteri per nutrirsene e gli autori successivi ripresero le caratteristiche cannibalistiche di tale jinn.
Nella letteratura anglofona, il termine fu usato per la prima volta nel romanzo Vathek di William Beckford (pubblicato in francese nel 1786 e tradotto in inglese l’anno successivo da Samuel Henley). Nei suoi romanzi H. P. Lovecraft presentò i ghoul come esseri simili ai cani e divoratori di cadaveri. Li si può riconoscere per la loro andatura caracollante e per il fagotto, pieno di macabri resti, che sono soliti portare sulle spalle. Non sono necessariamente cattivi, dal momento che Randolph Carter, uno dei protagonisti di Kadath, romanzo di Lovecraft, ne è amico, avendo conosciuto, in vita, uno di loro , il pittore di cadaveri Pickman..
Per Lovecraft, i ghoul non hanno padroni; il loro linguaggio è fatto di semplici grugniti; non sono molto forti fisicamente e sono soliti attaccare solo esseri più deboli e solo se sono in maggioranza. Non sentono dolore e resistono alle armi, sono agili, possono vedere al buio ma per distruggerli sono efficaci la luce, il fuoco o la decapitazione.