Dopo 43 anni di emozioni e avventure, è scattato il novantesimo dell’eterna partita di Holly e Benji, noto in Italia come Capitan Tsubasa, Il leggendario cartone animato creato da Yoichi Takahashi ha raggiunto il suo epilogo! A 43 anni di distanza dalla prima uscita, dopo aver pubblicato 90 milioni di copie in tutto il pianeta in più di 10 paesi, si chiude dunque la saga dei due giovani calciatori giapponesi: nell’ultimo capitolo della serie Holly partecipa alle Olimpiadi da capitano della Nazionale Under 23 giapponese.
Le origini del Mito!
Era il lontano 1980 quando l’appena ventenne mangaka Yoichi Takahashi scrisse e disegnò una storia autoconclusiva sul calcio, sport a cui si era appassionato guardando i mondiali del 1978. Questa storia di circa 30 pagine si intitolava Captain Tsubasa, venne pubblicata sulla rivista Shonen Jump e viene considerato l’episodio pilota della serie. L’episodio pilota o Capitolo 0 narra della storia di un ragazzino, Tsubasa Taro, che aspira a vincere il campionato studentesco. La sua squadra, la Nankatsu, arriva in finale dove affronta la Shutetsu del fortissimo portiere Genzo Wakabayashi. Alla fine la Nankatsu vincerà la partita 1-0 grazie al gol su punizione di Tsubasa Taro.
Ci sono delle differenze tra l’episodio pilota e la serie vera e propria. Infatti nella serie vera e propria il protagonista si chiama Tsubasa Ozora e non Tsubasa Taro, poi il nome della ragazza di Tsubasa cambia (nell’episodio pilota si chiama Aki mentre nella serie vera e propria Sanae) e infine il carattere di Tsubasa è diverso (Tsubasa Taro si arrende troppo facilmente mentre Tsubasa Ozora non si arrende mai tranne in alcune occasioni come nella partita Nankatsu-Musashi).
In seguito al successo della storia dell’episodio pilota, che vinse il Premio mensile opera scelta, la casa editrice Shueisha chiese all’autore Yoichi Takahashi di fare una serie intera sulle avventure di Tsubasa e così l’anno dopo sul numero 18 di Shonen Jump apparve il primo episodio della prima serie di Captain Tsubasa che durò fino al 1988. Tra gli anni ’90 e la prima metà del 2000, Takanashi aveva proseguito con diverse serie (quella in corso si chiama “Captain Subasa Rising Sun”) per rimandare il finale della storia. Le serie sono state raccolte in 37 volumi.
In Italia la serie divenne famosissima grazie anche al cartone animato, uno dei pochi dedicati allo sport e l’unico – di fatto – che parlava della disciplina più praticata e amata dai giovani, il calcio. La serie animata andò in onda, a partire dal 1986, su Italia Uno, all’interno di “Bim Bum Bam”, il celebre contenitore per i bambini delle reti Mediaset. Il seguito “Che campioni Holly e Benji”, invece, venne proposto a partire dal 1999.
La storia infinita
L’autore e disegnatore della serie, Yoichi Takanashi, ha recentemente annunciato di voler interrompere le pubblicazioni a causa dei problemi alla vista, spiegando che questa decisione non è stata facile ma necessaria. Con il completamento dell’ultimo episodio, Takanashi si sente sollevato e libero da scadenze editoriali da rispettare.
I fan non devono però disperarsi per la “fine del mito”, il sensei Yoichi Takahashi ha deciso di portare avanti la serie in un nuovo modo, annunciando che Capitan Tsubasa continuerà come una “bozza di serializzazione” online sul sito Captain Tsubasa World. Sebbene i dettagli su questa nuova modalità di pubblicazione siano ancora sconosciuti, i fan possono già gioire per il fatto che le avventure di Holly e Benji non sono ancora finite.Questa svolta significativa non andrà a intaccare la storia originale di Holly e Benji, che rimane un’icona leggendaria nel mondo dei manga e uno dei classici più amati dai fan di calcio. Con questa nuova forma di pubblicazione, Takahashi spera di continuare a far emozionare e appassionare i suoi fedeli lettori con nuove avventure e sorprese. Con l’addio definitivo di “Captain Tsubasa” si chiude un capitolo importante della storia del manga e dell’animazione, lasciando dietro di sé un’eredità duratura che continuerà ad ispirare nuove generazioni di appassionati di calcio e di storie avvincenti. E così si conclude una saga che ha commosso e appassionato milioni di persone in tutto il mondo, lasciando un segno indelebile nel cuore di chi ha seguito le gesta di Tsubasa, Benji e dei loro compagni per così tanti anni.