C’è qualcosa di magico – e per certi versi rivoluzionario – nel tornare a sfogliare una nuova avventura di Gea, la ragazza punk-rock creata da Luca Enoch, che ormai da anni rappresenta una delle eroine più anticonvenzionali e amate del panorama fumettistico italiano. Il 16 maggio, Sergio Bonelli Editore ci regala il settimo volume della saga: Gea 7 – La Rottura del Sigillo, un titolo che già da solo promette tensione, pathos e apocalissi imminenti.
Una protagonista fuori da ogni schema
Gea non è una supereroina nel senso tradizionale del termine. È una teenager incasinata, fotofobica, con la passione per il rock duro (e per le chitarre elettriche scordate), e ha un carattere da manuale: testarda, impulsiva, ironica e tremendamente umana. Ma soprattutto, Gea è un Baluardo, una delle poche prescelte con il compito di proteggere la nostra realtà dalle invasioni di entità aliene provenienti da altri piani di esistenza.
E non lo fa con un mantello svolazzante o con qualche gadget hi-tech alla Batman. No. Lo fa con il sudore, il sangue, i graffi, le botte prese e restituite, sempre accompagnata dal suo enigmatico e adorabile famiglio felino: Cagliostro, il gatto nero che ogni lettore vorrebbe accarezzare, ma che potrebbe anche lanciarti una maledizione se non ti comporti bene.
Il Sigillo sta per cedere. E la guerra è alle porte.
In La Rottura del Sigillo, la posta in gioco è più alta che mai. La voce di un’imminente catastrofe si è ormai diffusa. Il fragile equilibrio tra i mondi si incrina sempre più, e l’Arconte – un essere oscuro e potentissimo – è pronto a completare la sua opera: aprire definitivamente il Portale che separa il nostro mondo da quello delle creature mostruose. E quando quel Portale si spalanca, non esiste esercito che tenga.
Gea non è sola. Accanto a lei ritroviamo alcuni dei suoi fedeli compagni di lotta, ma anche nuove sorprese, come l’ingresso in scena di uno dei Baluardi dormienti, un custode dimenticato, celato in un luogo di potere, pronto a fare la sua parte nel destino del mondo.
Gli episodi contenuti nel volume – La rottura del sigillo e Il crollo del portale – portano con sé un carico emotivo devastante. Non è solo la battaglia a lasciare il segno, ma anche la crescita interiore dei personaggi, la paura di perdere ciò che si ama, il dubbio costante di non essere all’altezza. È un fantasy adolescenziale, certo, ma mai banale, mai superficiale.
Un autore che ha rivoluzionato il modo di fare fumetti
Luca Enoch è uno di quei nomi che, se ami il fumetto italiano, non puoi non conoscere. Milanese, grafico e illustratore di formazione, ha esordito nel mondo delle nuvole parlanti nel 1991 con Eliah, per poi passare a Sprayliz, un’altra protagonista fuori dagli schemi, ribelle e urbana. Ma è con Gea, nel 1999, che Enoch firma uno dei suoi lavori più iconici: una serie che ha saputo unire tematiche fantasy, sensibilità adolescenziale e una riflessione matura sul bene, il male e il senso del sacrificio.Enoch è anche tra le menti dietro a Dragonero, la saga fantasy che ha contribuito a rivoluzionare il catalogo Bonelli, portando nuovi mondi, nuove ambientazioni e un nuovo modo di fare serialità. Con Senzanima, ha poi dimostrato che lo spin-off può avere una voce forte, originale e potentemente adulta.
Il percorso di Gea si comporrà di nove volumi, e ogni nuova uscita è un tassello in più per scoprire l’intero mosaico di questa saga. Ma non è solo la storia principale a tenere incollati i lettori: in fondo a ogni volume troviamo approfondimenti che ci immergono nel mondo di Gea, tra mostri, mitologie e curiosità. È un universo coerente, stratificato, che si lascia scoprire poco a poco, come un libro di segreti nascosti.
Gea 7 – La Rottura del Sigillo è un volume potente, teso, epico. È la prova che si può fare fantasy in Italia senza scimmiottare modelli esteri, mantenendo una voce unica, profonda, ironica e profondamente legata alla nostra cultura e al nostro modo di raccontare.Se non avete mai letto Gea, questo è il momento perfetto per recuperarla. E se la conoscete già, sapete benissimo che non si può resistere al richiamo di Cagliostro e delle chitarre distorte che accompagnano ogni lotta per la salvezza del mondo.
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