L’Italia a Nuvolette. Indagine sulla filiera del fumetto in Italia

Si chiama la L’Italia a nuvolette. Indagine sulla filiera del fumetto in Italia” ed è il primo studio che mette sotto la lente di ingrandimento tutto il mondo fumettistico. Il lavoro è stato realizzato dall’Unità di Ricerca LYNX (Center for the Interdisciplinary Analysis of Images, Contexts, Cultural Heritage) della Scuola IMT Alti Studi Lucca insieme alla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, co-finanziatrice del progetto, e ai partner: Lucca Crea, IIT-CNR di Pisa e MeFu – Mestieri del Fumetto.

I risultati dello studio sono stati presentati durante una conferenza stampa alla Scuola IMT Alti Studi Lucca alla presenza di Maria Luisa Catoni, professoressa di Storia dell’arte antica e archeologia e fondatrice dell’unità di ricerca LYNX alla Scuola IMT, Yesim Tonga Uriarte, ricercatrice dell’unità di ricerca LYNX, Emanuele Vietina, direttore generale di Lucca Crea, Giovanni Russo, responsabile affari istituzionali di Lucca Crea, Emanuele Rosso, fondatore e membro del consiglio direttivo di MeFu – Mestieri del Fumetto.

La ricerca “L’Italia a nuvolette. Indagine sulla filiera del fumetto in Italia” sotto la supervisione scientifica di Maria Luisa Catoni e il coordinamento di Yesim Tonga, mira non solo a esplorare  il tessuto creativo e produttivo del fumetto in Italia, ma anche a metterne in luce l’incredibile valore sul palcoscenico internazionale.

Maria Luisa Catoni e Yesim Tonga hanno dichiarato:

“Analizzare le diverse dimensioni e i diversi contesti nei quali si muovono gli attori e i fruitori di questo linguaggio a cavallo fra la comunicazione visuale, orale e testuale è oggi particolarmente importante. Dal punto di vista scientifico, perché possiamo vedere sotto i nostri occhi i processi innescati da un linguaggio della creatività contemporanea nel quale il cambiamento è molto rapido; dal punto di vista gestionale, perché alta è la complessità della gestione anche economica del settore; dal punto di vista della fruizione, perché si tratta di un linguaggio che sfida le distinzioni fra vecchie e nuove generazioni; e infine dal punto di vista istituzionale sia per quanto riguarda le strategie dei mondi del fumetto per collocarsi fra arte, patrimonio culturale, editoria e comunicazione sia per quanto riguarda la problematica gestione della formazione e delle carriere. Siamo particolarmente contente – concludono Catoni e Uriarte – di questa collaborazione con il Ministero della Cultura, anche e soprattutto per la sua attenzione al fumetto e alla sua importanza fra i linguaggi della creatività contemporanea.”

Emanuele Vietina, direttore generale di Lucca Crea, ha dichiarato:

“Lucca Crea è da sempre in prima linea per l’analisi del movimento e l’accreditamento del fumetto. Non solo tramite le sue manifestazioni (Lucca Comics & Games e Collezionando) ma anche mediante progetti e iniziative che mirano ad aumentare la consapevolezza sul ruolo che il fumetto ricopre, a livello sociale e nella filiera culturale del Paese. Dalla promozione all’estero, alle politiche attive per le nuove professionalità, sino ai programmi legati al mondo dell’auto-produzione. La collaborazione con la Scuola IMT, in atto dal 2015, è un valore assoluto del nostro ecosistema, e questa indagine uno strumento molto valido e utile per l’individuazione di politiche attive per la crescita di questo settore.”

Emanuele Rosso del Mefu – Mestieri del Fumetto ha commentato:

“È stato importante per noi collaborare con la Scuola MT sull’indagine sulla filiera del fumetto italiano… perché questo studio ha messo nero su bianco, tra le altre cose, la difficile situazione economica e professionale di chi crea a vario titolo fumetti nel nostro paese. Una situazione di cui si parlava tra addetti ai lavori informalmente da anni, e che ha portato anche alla nascita della nostra associazione, ma di cui ancora mancava un riscontro istituzionale. Ci auguriamo che grazie a un lavoro del genere gli enti pubblici di tutti i livelli e tipologie si rendano conto dell’importanza di sostenere chi realizza fumetti in Italia, promuovendo riconoscimento, tutele e opportunità.”

Lo studio è frutto di un bando lanciato dal Ministero della Cultura nell’ambito di una convenzione quandro con RIFF – Rete Italiana Festival di Fumetto.

Stefano Piccoli, presidente di RIFF – Rete Italiana Festival di Fumetto, ha spiegato:

Uno degli obiettivi della nostra associazione, sin dalla sua fondazione, era quello di avere un quadro definito ed esaustivo della filiera del fumetto in Italia per questo una delle prime azioni frutto della Convenzione Quadro tra Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e RIFF è stata proprio il lancio da parte del MiC di un bando che individuasse un soggetto qualificato per eseguire lo studio. Siamo dunque felici oggi di poter presentare i risultati di questa indagine e ringraziamo tutti gli attori di questa iniziativa. I festival rappresentano gli alfieri della filiera e quindi uno studio sulle sue ricadute sul territorio sarà dunque nuovo stimolo e incentivo di crescita per tutto l’intero comparto professionale.”

I risultati ottenuti fino ad ora, con 508 risposte al questionario online con i creatori e 54 interviste a diversi attori del sistema, tra cui editori, associazioni di categoria, biblioteche, musei del fumetto, spazi culturali, collettivi di autoproduzione, piattaforme digitali, riviste, festival, e content creator svelano luci e ombre di un settore, quello del fumetto, da sempre sottovalutato come forma d’arte, ma che merita di essere riconosciuto come un elemento cruciale della nostra cultura contemporanea.

Tra i trend che emergono dalla ricerca, vi è la grande crescita del genere manga, che apre sì a nuovi orizzonti di espressione artistica ma a scapito del fumetto popolare/seriale. Inoltre il genere dei graphic novel, in connessione con il fenomeno del decremento delle edicole, hanno determinato le condizioni per l’ingresso dei fumetti  nelle librerie. Nuovi formati digitali di fumetto stanno inoltre rivoluzionando il modo stesso di produrre e fruire questa forma d’arte. La crossmedialità del fumetto, cioè la traduzione del fumetto in altri media, è un ulteriore trend in rapida ascesa che questo studio ha permesse di mettere a fuoco.

Accanto a questi trend, sono stati identificati anche dei nodi critici, che richiedono attenzione immediata. Fra questi, uno dei più rilevanti è senza dubbio la  sostenibilità economica per gli artisti. E’ auspicabile che il settore evolva in una direzione di regolamentazione che preveda, ad esempio, contratti più equi e riconoscimento economico per il lavoro creativo: una grave criticità del settore del fumetto italiano è infatti rappresentata dalla situazione dei contratti di lavoro e il riconoscimento economico del lavoro creativo. Solo il 31,29% dei creatori che hanno partecipato all’indagine si sostiene con la sola attività lavorativa nel fumetto, mentre la maggior parte (68,71%) è costretta a svolgere molte diverse attività lavorative anche in ambiti diversi da quello del fumetto. Il 42,2% dei partecipanti guadagna meno di 5mila euro netti all’anno dal lavoro nel fumetto e comunque il 73,26% non raggiunge un reddito di 15mila euro netti. Il 69% circa si è trovato a rifiutare proposte di pubblicazione a causa dell’inadeguatezza e insostenibilità dei contratti e compensi proposti.

Un ulteriore ambito problematico che emerge da questo studio è la mancanza di legittimazione del fumetto come prodotto culturale, a fronte invece di un notevole riscontro presso i fruitori. Anche la formazione nell’ambito del fumetto mostra criticità tali da richiedere azioni che incentivino una formazione di qualità, certificata e innovativa per i nuovi talenti. Sempre relativamente agli autori, è stata segnalata la grande problematica delle nuove app di AI (text to image) argomento che sarà oggetto di una ricerca ad hoc da parte dell’unità di ricerca LYNX.

I modi nei quali è strutturata la distribuzione dei diversi generi ascrivibili all’ambito del fumetto sono stati segnalati come problematici da numerosi attori del sistema. La mancanza di professionalità nell’attività di scouting delle case editrici, la sovrapproduzione fumettistica e un inadeguato utilizzo del digitale sia nella produzione fumettistica, sia nella sua conservazione e valorizzazione sono ulteriori temi sollevati dai diversi stakeholder del mondo del fumetto

Questa ricerca non propone solo una doverosa e necessaria ricognizione dell’esistente, ma anche una mappa che guarda al futuro. Le informazioni raccolte saranno accessibili a tutti attraverso una mappa digitale interattiva -che comprende un database degli oltre 2.500 soggetti appartenenti ai diversi ambiti produttivi in cui si articola la filiera del fumetto italiano-, un report completo sulla ricerca e un libro che vedrà la luce nei prossimi mesi.

La collaborazione tra la Scuola IMT Alti Studi Lucca, il Ministero della Cultura, e i partner del progetto riflette un impegno condiviso per coltivare e valorizzare il patrimonio culturale e la cultura dell’Italia al fine di plasmare un panorama fumettistico più vibrante, sostenibile e in sintonia con le esigenze del mondo creativo.

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