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FreeDOS: 30 anni e non sentirli! L’anima del DOS vive ancora nell’era digitale

Nel panorama odierno dominato da interfacce grafiche e sistemi operativi complessi, un software resiste stoicamente all’usura del tempo: FreeDOS. Nato nel 1994 come erede spirituale di MS-DOS, questo sistema operativo open-source ha compiuto 30 anni, dimostrando una longevità invidiabile e una fedele community di appassionati.

Creato da Jim Hall con l’obiettivo di preservare l’interfaccia a riga di comando, ormai soppiantata dalle moderne interfacce grafiche, FreeDOS si presenta come un baluardo del passato nell’era digitale. Nonostante i suoi anni, il sistema continua a essere aggiornato e supportato, alimentando la passione per il retrocomputing e il retro gaming.

Le nuove versioni di FreeDOS non sono frequenti, con cicli di sviluppo che durano dai 4 ai 6 anni. Tuttavia, questo non significa che il sistema sia statico. Gli sviluppatori lavorano costantemente per renderlo compatibile con le nuove tecnologie, come ad esempio UEFI, anche se al momento FreeDOS funziona solo su PC con BIOS.

Nonostante i suoi limiti di compatibilità, come l’impossibilità di essere utilizzato come bootloader per le prime versioni di Windows o di funzionare su hardware moderno, FreeDOS rimane una scelta ideale per gli amanti del retrocomputing. L’utilizzo di macchine virtuali o di hardware dedicato, come il Retro Pocket 386, permette di rivivere l’esperienza informatica degli anni ’80 e ’90, con la possibilità di giocare a classici come Duke Nukem, Commander Keen, Biomenace e Wolfenstein 3D nel loro splendore originale.

FreeDOS è più di un semplice sistema operativo, è un ponte verso il passato.

Un software che ci permette di riscoprire le radici dell’informatica personale e di rivivere un’epoca in cui l’interazione con i computer era più spartana, ma non per questo meno appassionante.

In un mondo che corre veloce verso il futuro, FreeDOS rappresenta un’oasi di nostalgia e un invito a non dimenticare le nostre origini. Un software che dimostra come la passione e la dedizione di una community possono far vivere un sistema operativo per ben 30 anni, contro ogni pronostico.

maio

maio

Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

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