Il 15 dicembre 1974 segnò un momento epocale per il cinema nerd, con l’uscita di Frankenstein Junior, il film che ha consacrato Mel Brooks come maestro assoluto della commedia surreale e parodica. Cinquant’anni dopo, il film è stato rimasterizzato in 4K, dando nuova vita a una delle commedie più influenti di tutti i tempi. Ma cosa rende Frankenstein Junior una pietra miliare del genere? La risposta è semplice: una combinazione unica di intelligenza, umorismo slapstick e un cast di attori che hanno dato vita a personaggi indimenticabili.
Se c’è un aspetto che rende questo film una leggenda, è sicuramente la performance di Gene Wilder nei panni del neurochirurgo Frederick Frankenstein. Wilder è un attore capace di navigare tra il comico e il tragico con una facilità disarmante, e il suo ruolo qui è tanto esilarante quanto memorabile. Frederick è un uomo tormentato dalla figura del nonno, il famigerato dottor Victor Frankenstein, ma è anche un personaggio che ci fa ridere con la sua innocente paranoia e il suo spirito scientifico, destinato a cedere alla follia dell’operazione di creare una nuova creatura.
E poi c’è Marty Feldman, che dà vita a uno dei personaggi più iconici della storia del cinema, Igor (o “Eyegor”, come ama chiamarsi). La chimica tra Wilder e Feldman è esplosiva, una sinergia che eleva il film a livelli di pura magia comica. L’umorismo visivo che caratterizza il film si fonde perfettamente con il dialogo brillanti, creando una miscela perfetta di slapstick e battute intelligenti che non smettono mai di far ridere, anche dopo cinquanta anni.
Non possiamo dimenticare Teri Garr, la cui interpretazione di Inga, l’assistente affascinante e innocente, aggiunge una dimensione fondamentale al film. Inga è il catalizzatore per molte delle situazioni comiche più esilaranti, e il suo interplay con Frederick genera momenti di pura magia. La sua battuta sul “gigantesco schwanzstück” è ancora una delle scene più iconiche del film, un esempio perfetto di come Frankenstein Junior possa mescolare umorismo a doppio senso con una naturalezza disarmante.
La trama, pur partendo da un classico come Frankenstein di Mary Shelley, è un’opera di pura parodia. Mel Brooks e Gene Wilder, co-sceneggiatori del film, hanno preso l’idea di un dottore che vuole superare la morte e dare vita a una creatura, per trasformarla in una serie di gag incredibilmente divertenti. Il film non si limita a raccontare la storia di Frederick Frankenstein, ma reinventa ogni scena con il suo tocco unico di follia. L’idea di fare della creazione di un mostro un atto di pura comicità, piuttosto che un dramma horror, è un genio puro. Le gag visive, come l’incontro con l’eremita cieco (interpretato da Gene Hackman), sono una perfetta fusione di risate fisiche e humor nero che rimangono fresche e brillanti anche a distanza di decenni.
La “creatura” del film, interpretata da Peter Boyle, è un altro esempio di come Frankenstein Junior si giochi con i classici dell’orrore. L’incredibile contrasto tra la sua imponente figura e il suo cuore gentile lo rende tanto comico quanto affettuoso, un altro esempio di come il film si diverte a sovvertire le aspettative. La sequenza in cui il mostro, maltrattato dall’eremita, sopporta con una pazienza incredibile il tè bollente e la tortura del brindisi, è un esempio perfetto di come Frankenstein Junior riesca a farci ridere mentre ci fa sentire anche una certa tenerezza per la sua creatura.
Quello che distingue Frankenstein Junior da altre parodie è la sua capacità di colpire sia gli appassionati di cinema che gli spettatori occasionali. Se da un lato ci sono le citazioni e le battute che omaggiano il cinema horror classico, dall’altro ci sono le dinamiche umane e le interazioni tra i personaggi che non smettono mai di essere divertenti. Non è solo una parodia, è una celebrazione dell’umorismo in tutte le sue forme.
Mel Brooks non solo ha saputo fare una parodia, ma ha anche creato un film che parla della nostra paura della morte, della scienza e dei legami familiari, ma lo fa con una leggerezza che ci invita a ridere delle nostre stesse paure. Il suo genio risiede proprio in questa capacità di unire il comico con il tragico, l’assurdo con il riflessivo.
A cinquant’anni dalla sua uscita, Frankenstein Junior continua a essere una delle commedie più fresche e amate di sempre. La sua capacità di attraversare le generazioni senza perdere un colpo è una testimonianza della sua bellezza senza tempo. La versione rimasterizzata in 4K, poi, ci offre l’occasione di rivederlo in una qualità visiva mai vista prima, ma la vera magia del film rimane quella che lo rende immortale: il suo umorismo genuino e senza tempo, che riesce ancora a far ridere come il primo giorno.
In conclusione, Frankenstein Junior è un’opera che trascende i confini del cinema e della parodia, diventando un punto di riferimento per il genere e per chiunque ami il cinema che non ha paura di ridere dei propri mostri. Se non l’avete mai visto, il cinquantesimo anniversario è l’occasione perfetta per riscoprirlo. E se lo avete visto già mille volte, beh, non c’è mai un momento sbagliato per ridere ancora una volta con Frederick, Igor e la sua incredibile creatura.
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