Oggi vi presentiamo Francesca Di Giovanni, alias Avada Kedavra, creativa a tutto tondo che studiato presso Accademia Internazionale d’Alta Moda e d’Arte del Costume Koefia e lavora come modella presso LittleBear Visual Arts. Il suo nickname deriva dalla famosa maledizione senza perdono proveniente dalla saga di Harry Potter, che è stata una delle prime vere passioni dell’infanzia.Nei primi anni del liceo cominciava a leggere manga con i compagni di classe e insieme scoprirono Romics, e perché non inaugurare questa nuova avventura vestendosi dai personaggi che più amavano? Francesca scelse Ranma 1/2, il primo anime visto in tv. La nostra amica Avada Kedavra cerca di andare a più eventi possibili, ma i suoi preferiti sono sicuramente Romics, Lucca e La festa dell’unicorno. La cosa che la fa sempre molto felice è il momento in cui i bambini sono estasiati dal cosplay e chiedono di scattare una foto, anche se a volte un po’ intimoriti, ma comunque affascinati da questi costumi colorati e strani! Oltre al cosplay, Francesca esprime la sua creatività attraverso il canto, il ricamo e il disegno digitale su tavoletta grafica.
Sono veramente troppi i cosplay realizzati da Francesca per essere contati ormai, ma i più importanti sono i numerosi original come La strega Voodoo o il Demone, insieme a quelli provenienti dal mondo Anime come Mitsuri di Demon Slayer o Kirari Momobami di Kakegurui. Ha inoltre realizzato varie armature di personaggi provenienti dal mondo di League of Legends come Leona o Tryndamere.Il più importante a livello sentimentale è il primo original, la strega Voodoo, perchè è stato il primo personaggio creato da zero solo con la sua creatività. Per lei sono una parte essenziale del cosplay, d’altronde qualcuno ha creato i personaggi di anime, videogiochi ecc di cui facciamo i cosplay, perchè non se ne possono inventare di personali? Essendo una sarta e ricamatrice, Avada Kedavra preferisce creare tutti i vari componenti del cosplay.
Il cosplay si riflette nella sua vita di tutti i giorni in modo importante per Francesca, soprattutto perché ha anche un modo particolare di vestirsi anche nella vita di tutti i giorni: non è raro infatti che indossi qualche accessorio cosplay più “sobrio” per uscire, come ad esempio delle earcuff elfiche o collane utilizzate per qualche personaggio.
Secondo Francesca, non esiste “l’ingrediente segreto” per diventare bravi cosplayer, ma ci vuole tanta costanza, allenamento e impegno: il suo motto è “per cento pezzi di cosplay che butterai, ce ne saranno altrettanti in futuro di cui sarai fiero”. Non ha precisi modelli di ispirazione, le piacciono tantissimi cosplayer e non saprebbe scegliere il suo preferito nel mondo dei cosplayer italiani! D’altronde, per la creativa, in questo mondo che vuole le persone fatte con gli stampini e “votate” a un certo stile di vita è difficile mostrare e portare avanti la propria espressione artistica e personale, ma bisogna fare del proprio meglio ed impegnarsi ad essere se stessi ogni giorno, perchè, per usare una delle citazioni che preferisce, “se osservi e non fai niente, osserverai la tua vita che passa… la vita non è fatta per gli spettatori”.
Secondo Francesca, il cosplay negli ultimi anni ha avuto una svolta troppo competitiva, le persone guardano troppo gli altri, li criticano e si creano delle faide inutili al fine di questo hobby meraviglioso. Per lei, inoltre, il cosplay è ormai anche un business e crede sia giusto così. Se una persona vuole fare di lavoro quello che ama, non c’è nulla di sbagliato, che sia un sarto, un wig maker, un prop maker o altro! Secondo Francesca, la trasgressione ha sempre portato in qualche modo una innovazione in tutti i campi, magari l cosplay è uno di questi. Finche non si fa del male a qualcuno o non se ne lede la libertà, si può osare!
I social, per la talentuosa creativa, hanno avuto un impatto positivo, per la possibilità che danno i social di mostrare a tutti il proprio lavoro e ricevere feedback e fare nuove conoscenze, anche internazionali; ma d’altronde questo ha generato anche una visione negativa, perché permette in modo anonimo ai famosi “leoni da tastiera” di mandare insulti e cose simili a chi invece vorrebbe solo divertirsi e migliorare. Riguardo alle poche critiche ricevute per le sue creazioni, Francesca cita “quel signore” molto importante di nome Dante Alighieri, “non ti curar di loro“, e cerca di applicarlo il più possibile: purtroppo il rispetto per gli altrui hobby non è cosa comune da trovare al giorno d’oggi. Soprattutto sui social!
Il consiglio che Francesca vuole dare a chi sta iniziando ora ad intraprendere l’arduo percorso per essere un cosplayer è semplice e diretto: non arrendersi alla prima cucitura storta o alla prima scottatura di colla a caldo: il cosplay è un mondo fatto di prove, sbagli, urla e strepiti, ma che da tanta tanta soddisfazione, gioia e amicizia!
Per approfondire il talento di Francesca “Avada Kedavra” vi invitiamo a visitare il suo profilo Instagram e i suoi contenuti su Tiktok.
Le foto di questo articolo sono di LittleBear Ph e Blackyace Ph