Il mondo dell’animazione giapponese ha accolto nel 2023 un attesissimo sequel: Four Knights of the Apocalypse, il nuovo capitolo della saga iniziata con The Seven Deadly Sins. Nato dalla penna di Nakaba Suzuki, già autore del manga originale, questo shōnen segue le orme del suo predecessore con un’ambientazione familiare, ma al contempo cerca di tracciare una nuova rotta grazie a un protagonista inedito e a un intreccio avvincente.
Serializzato a partire dal 21 gennaio 2021 sulle pagine del Weekly Shōnen Magazine, Four Knights of the Apocalypse ha subito attirato l’attenzione dei fan per la sua promessa di esplorare nuovi orizzonti all’interno del vasto mondo di Britannia, popolato da fate, giganti, demoni, angeli e cavalieri. Il manga, raccolto in tankōbon, ha avuto un successo tale da meritare un adattamento anime, annunciato il 10 maggio 2022, con la produzione affidata a Telecom Animation Film e la direzione di Maki Odaira.L’adattamento anime ha debuttato l’8 ottobre 2023 su TBS e reti affiliate, chiudendosi il 31 marzo 2024. Con una seconda stagione prevista per il 6 ottobre 2024, l’anime ha già assicurato una distribuzione internazionale grazie all’acquisizione dei diritti da parte di Netflix, che renderà disponibile la serie a partire dal 31 gennaio 2024. La colonna sonora, composta da Kohta Yamamoto e Hiroyuki Sawano, ha arricchito ulteriormente l’atmosfera epica che Suzuki aveva delineato nel manga.
Percival: Un Protagonista Diverso per un Nuovo Inizio
Il cuore pulsante di Four Knights of the Apocalypse è il giovane Percival, un ragazzo che vive isolato con il nonno su una montagna. Fin dall’inizio, appare chiaro che Percival rappresenta un netto distacco dai protagonisti più maturi e tormentati di The Seven Deadly Sins. Con un carattere vivace, innocente e talvolta infantile, Percival è un eroe in divenire, il cui viaggio di scoperta è il fulcro della narrazione.
La trama prende una svolta drammatica quando il padre di Percival, un cavaliere del Chaos fedele a Re Artù, compare improvvisamente, scatenando uno scontro violento in cui il nonno del ragazzo perde la vita. Da quel momento, Percival scopre di essere uno dei leggendari Cavalieri dell’Apocalisse, destinati a distruggere il mondo secondo una profezia oscura. Questo evento catapulta il giovane in un viaggio attraverso Britannia, in cerca di risposte e verità.
L’influenza delle leggende arturiane è palpabile, ma non predominante. I riferimenti ai cavalieri della Tavola Rotonda e alla mitologia celtica arricchiscono la trama, ma non ne rappresentano il nucleo. Suzuki ha scelto di utilizzare questi elementi come sfondo, lasciando che la storia si concentri sulle avventure di Percival e dei suoi compagni di viaggio: Donny, Nasiens, Anne e la volpe Sin. Il gruppo intraprende un’avventura che ricorda le prime fasi del viaggio di Meliodas e compagni, ma con una leggerezza e un’ingenuità che riflettono la giovinezza dei nuovi protagonisti.
Un’Animazione Che Non Raggiunge le Aspettative
Nonostante le aspettative elevate, l’adattamento anime di Four Knights of the Apocalypse ha ereditato alcuni dei difetti tecnici che già affliggevano The Seven Deadly Sins. Sebbene Telecom Animation Film abbia mantenuto uno stile visivo coerente con la serie precedente, le scene d’azione, cruciali in una narrazione di questo tipo, spesso mancano di fluidità e impatto visivo. Le battaglie, che nel manga trasmettono tutta la loro epicità, nell’anime risultano a volte statiche e poco coinvolgenti, riducendo l’intensità di momenti che dovrebbero essere memorabili.
Questi problemi sono stati già ampiamente criticati durante le stagioni finali di The Seven Deadly Sins, e la loro persistenza in Four Knights of the Apocalypse solleva dubbi sull’efficacia della produzione. Con una narrazione ricca di azione e combattimenti mozzafiato, un’animazione che non riesce a rendere giustizia alla grandiosità del materiale originale rischia di compromettere l’esperienza complessiva.
Un Equilibrio tra Vecchio e Nuovo
Una delle sfide principali di Four Knights of the Apocalypse è quella di bilanciare l’introduzione di nuovi personaggi con il ritorno di volti familiari. Il mondo di Britannia è lo stesso che i fan hanno imparato ad amare, e molti dei personaggi iconici di The Seven Deadly Sins fanno la loro comparsa, creando un mix di nostalgia e novità. Tuttavia, il rischio di appoggiarsi troppo sui successi passati è reale: Nakaba Suzuki dovrà trovare un equilibrio delicato tra la celebrazione della saga originale e la costruzione di una nuova identità per Four Knights of the Apocalypse. Le prime fasi della storia lasciano intravedere il potenziale per un racconto avvincente, ma la vera prova sarà nelle stagioni future. La crescita di Percival come eroe, il destino dei Cavalieri dell’Apocalisse e il ruolo di Re Artù, un antagonista enigmatico e complesso, sono solo alcuni dei temi che Suzuki dovrà sviluppare con maestria per mantenere alta l’attenzione del pubblico.
Four Knights of the Apocalypse rappresenta un sequel ambizioso, capace di mescolare elementi familiari con innovazioni fresche. Percival, con la sua innocenza e la sua determinazione, è un protagonista in cui molti potranno identificarsi, mentre la trama si arricchisce di misteri e avventure che promettono di evolversi in modo intrigante. Tuttavia, per affermarsi come un degno successore di The Seven Deadly Sins, l’anime dovrà superare i limiti tecnici che finora ne hanno penalizzato la resa visiva. Con una seconda stagione in arrivo e la distribuzione su Netflix pronta a portare la serie a un pubblico internazionale, il futuro di Four Knights of the Apocalypse sembra promettente. Se riuscirà a correggere i suoi difetti e a mantenere l’entusiasmo narrativo, questa saga potrebbe guadagnarsi un posto d’onore accanto al suo illustre predecessore.
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Scritto da MarcoF
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