La serie Filmation’s Ghostbusters, prodotta dalla Filmation e trasmessa tra il 1986 e il 1988, rappresenta un curioso capitolo nell’universo dei Ghostbusters. Questo cartone animato si inserisce in un periodo di grande fermento legato ai fantasmi e alle forze paranormali, facendo il suo debutto poco dopo il successo travolgente del film di Ivan Reitman del 1984. Sebbene non goda della stessa fama di The Real Ghostbusters, anch’essa una serie animata legata al franchise, la produzione di Filmation ha cercato di distinguersi, mettendo in scena un prodotto diverso ma comunque ispirato all’originale spirito di avventure sovrannaturali.
Nata come risposta alla popolarità del film, Filmation’s Ghostbusters si rifà a una serie televisiva del 1975, “The Ghost Busters” , che aveva visto come protagonisti due investigatori e un gorilla parlante impegnati a combattere entità spettrali. Con il boom della “ghost-mania” scatenato dal film del 1984, Filmation decise di rinnovare il proprio approccio, ma il contesto legale era complesso. La Columbia Pictures aveva infatti acquisito i diritti del marchio Ghostbusters dalla Filmation, scatenando una vera e propria guerra legale. Nonostante ciò, Filmation non si arrese e decise di continuare con una propria versione animata, pur senza riferirsi direttamente alla trama del film.
La serie animata, composta da 65 episodi, si concentra sulle avventure di Jack Kong Jr. ed Eddie Spencer Jr., i figli dei protagonisti originali, che continuano la tradizione di cacciare i fantasmi insieme a Grunt (noto anche come Tracy, il gorilla parlante), che è una versione più giovane del vecchio gorilla della serie del 1975. La loro base operativa, un’abitazione infestata nel cuore di New York, diventa il centro di un’avventura settimanale contro il malvagio stregone Malefix (alias Prime Evil), che trama di conquistare il mondo dalla sua fortezza nella Quinta Dimensione.
Questa versione di Ghostbusters si distingue per un tono più giocoso e comico rispetto al film originale, con il suo colorato e bizzarro assortimento di personaggi secondari, come il Teschio-Telefono, la Schelevisione (un televisore a forma di scheletro) e Belfry, un pipistrello rosa parlante. La Fanta-Buggy, un’auto parlante, è anch’essa un elemento iconico che contribuisce a rendere l’atmosfera più leggera e divertente. Le storie, sebbene semplici e ripetitive, si concludevano sempre con una morale, spiegata da uno dei personaggi in modo simpatico e educativo.
La serie, trasmessa inizialmente negli Stati Uniti tra il 1986 e il 1988, arrivò anche in Italia, dove fu un successo tra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta. Sebbene il suo impatto culturale non fosse paragonabile a quello del film o della controparte di The Real Ghostbusters, la serie animata di Filmation ha comunque mantenuto una base di fan affezionati, apprezzata soprattutto per il suo approccio visivamente accattivante e per le sue storie che, pur non essendo particolarmente spaventose, riuscivano comunque a trasmettere un senso di avventura.
I protagonisti sono caratterizzati in modo abbastanza semplice ma efficace: Jack Kong Jr., il leader del gruppo, con la sua capacità di risolvere le situazioni più difficili, Eddie Spencer Jr., che, al contrario del suo amico, ha una paura dei fantasmi ma è comunque determinato a superarla, e Grunt (Tracy), il gorilla geniale che, con la sua forza e inventiva, si rivela essere l’elemento più creativo del gruppo, inventando armi e gadget per aiutare i suoi compagni.
In una riflessione più ampia, la serie Filmation’s Ghostbusters può essere vista come un interessante esempio di come un’idea possa evolversi e adattarsi a contesti diversi. Sebbene lontana dalla celebrità della versione cinematografica, è un cartone che ha saputo conquistare il suo pubblico, nonostante la ripetitività delle trame e la relativa semplicità narrativa. La produzione, pur rimanendo ancorata a un’iconografia vintage e a un disegno stilizzato, non ha mai rinunciato al suo spirito giocoso, una caratteristica che la rende ancora oggi un’opera nostalgica per chi l’ha vissuta e amata.
Nel panorama delle produzioni animate degli anni ’80, Filmation’s Ghostbusters rimane un piccolo ma significativo tassello, capace di emergere grazie alla sua originalità e al suo approccio alternativo alla ghost-hunting, mostrando un lato più familiare e accessibile di una saga che, nel tempo, ha continuato a far parlare di sé, tra successi cinematografici, nuovi capitoli e reboots.
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