Filmare la morte: il cinema horror e thriller di Lucio Fulci

Filmare la morte è un libro che tratta di uno dei più importanti registi horror italiani: Lucio Fulci, regista di film ad altro contenuto adrenalinico, come Zombie II, Daeomonia, e di film a tema erotico, ed apocalittico, come i Guerrieri dell’anno 2027. Troppo spesso considerato un autore di serie B, come molti maestri dell’horror anni ’70, questo testo rivaluta un autore fondamentale per il cinema italiano, tenuto in grande considerazione anche all’estero; e se molti film di Fulci posso lasciare perplessi gli spettatori per le forti scene splatter, nn va dimenticata l’importanza dei suoi effetti speciali pioneristici, e delle sue lezioni sulla suspence. 

 

Il libro sul cinema horror e thriller di Lucio Fulci che esce a dieci anni dalla morte di uno dei nostri registi più importanti e meno considerati dalla critica ufficiale. Chianese e Lupi lo hanno scritto da cinefagi più che da cinefili e la loro critica è supportata da altre critiche, per fornire una visione completa dell’iter fulciano del brivido. Lucio Fulci è un cineasta completo che ha lasciato un segno indelebile nel cinema di genere italiano, affrontando ogni tipo di pellicola senza pregiudizi e con la massima professionalità, lottando sempre con budget ristretti e con produttori taccagni. Dalle sceneggiature per Steno e i primi film con Totò, alla saga di Franco e Ciccio, ai film erotico-maliziosi, per finire ai rinomati thriller e horror, il tratto distintivo è un’originalità che salta all’occhio persino del profano. Filmare la morte si occupa soltanto del cinema de paura di Fulci e solo marginalmente affronta il discorso erotico, comico e apocalittico.

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