Figma, uno degli strumenti di design più noti per la creazione di interfacce, ha appena lanciato una serie di novità che potrebbero davvero cambiare le regole del gioco nel mondo del design. Con l’introduzione di funzionalità basate sull’intelligenza artificiale (IA), Figma sta evolvendo da una semplice piattaforma di progettazione a un vero e proprio ecosistema per lo sviluppo di prodotti. Ma cosa significa tutto ciò per web designer, sviluppatori e il futuro del design delle interfacce?
Per chi non lo conoscesse, Figma è una piattaforma web che permette di creare grafica vettoriale ed è particolarmente popolare tra i professionisti del design di siti web e applicazioni. Lanciata nel 2015, ha conquistato rapidamente il pubblico grazie alla sua caratteristica principale: la collaborazione in tempo reale. Grazie a questa funzionalità, più membri di un team possono lavorare contemporaneamente sullo stesso progetto, senza preoccuparsi di versioni obsolete o incompatibilità tra software. Inoltre, essendo basata su cloud, Figma è accessibile da qualsiasi sistema operativo, eliminando i problemi legati a file non aggiornati o software incompatibili.
Uno degli aspetti che ha reso Figma così apprezzata è la sua capacità di facilitare la collaborazione, non solo nella creazione di prototipi interattivi, ma anche nel raccogliere feedback e testare rapidamente le interfacce. Questo è particolarmente utile quando si sviluppano siti web, dove le iterazioni rapide sono cruciali. La versione base di Figma è gratuita, ma esiste anche una versione a pagamento che offre funzionalità più avanzate, perfette per team di design più strutturati.
Ma ora Figma ha deciso di alzare ulteriormente l’asticella, integrando l’intelligenza artificiale direttamente nella piattaforma.
Figma AI, che al momento è in versione beta, permette ai designer di velocizzare i loro flussi di lavoro, generando bozze di design semplicemente inserendo un prompt testuale. In pratica, puoi descrivere quello che vuoi creare, e l’IA ti aiuterà a esplorare diverse opzioni, facilitando l’iterazione e accelerando il processo creativo. Ma non è finita qui: l’IA di Figma ha anche funzionalità di ricerca visiva, permettendo di trovare rapidamente specifici design o ispirazioni nei progetti già esistenti, il che è particolarmente utile nei team grandi, dove è facile perdersi tra le centinaia di elementi grafici.
Una delle funzionalità più utili è la “rinomina strati” automatica, che consente di organizzare facilmente i livelli di un progetto con un solo clic, risparmiando tempo e aumentando l’efficienza. L’intelligenza artificiale di Figma può anche occuparsi di compiti ripetitivi e noiosi come l’aggiunta di testo realistico, la traduzione, l’adattamento del tono del testo o la rimozione degli sfondi dalle immagini, liberando i designer da queste attività e permettendo loro di concentrarsi su aspetti più creativi e strategici.
Ma la vera innovazione arriva con Codia AI Design, uno strumento che potrebbe trasformare radicalmente il modo in cui i designer creano interfacce. Immagina di avere uno screenshot di un sito web che ti ispira: grazie a Codia AI Design, basta caricarlo e l’IA trasformerà quello screenshot in un design completamente modificabile su Figma. L’IA ricostruisce la gerarchia degli elementi del sito, riconoscendo font, contenitori e liste, e permette di adattare il design in base alle proprie esigenze. Inoltre, il design può essere esportato come grafica vettoriale (SVG), che è perfetta per ogni tipo di risoluzione, e puoi anche generare codice direttamente dal design per facilitare il lavoro degli sviluppatori.
Non solo, Figma ha anche lanciato Figma Slides, un nuovo strumento per la creazione di presentazioni che si integra perfettamente con i progetti di design. Questo nuovo strumento è pensato per consentire ai designer di realizzare presentazioni interattive, sfruttando le stesse funzionalità di prototipazione e design. È come avere un Google Slides o un PowerPoint, ma con il potere di Figma per realizzare presentazioni dinamiche e visivamente accattivanti.
Per gli sviluppatori, Figma ha introdotto due nuovi strumenti: “Ready for Dev” e Code Connect. Questi strumenti mirano a colmare il divario tra il design e il codice, migliorando la comunicazione tra designer e sviluppatori e semplificando il processo di sviluppo del prodotto. “Ready for Dev” permette di vedere chiaramente lo stato di avanzamento del design, mentre “Code Connect” consente di estrarre il codice direttamente dai sistemi di design, migliorando la coerenza tra il design visivo e il codice.
Figma non è nuova all’utilizzo dell’intelligenza artificiale: nel 2023 aveva già integrato l’IA in FigJam, uno strumento di brainstorming che aiutava gli utenti a visualizzare idee e suggerire best practices. Tuttavia, con Figma AI, la piattaforma si concentra specificamente sull’efficienza dei designer, migliorando il loro flusso di lavoro e rendendo l’intero processo creativo più accessibile anche a chi non ha esperienza nel design.
Ma con tutte queste novità, nasce anche una domanda importante: Figma riuscirà ad evitare gli stessi problemi che Adobe ha avuto con l’IA? Adobe ha suscitato polemiche dopo aver modificato i suoi termini di servizio, generando preoccupazioni sull’uso dei contenuti caricati per addestrare i modelli di IA. Figma, però, ha rassicurato i suoi utenti dichiarando che le funzionalità di IA provengono da modelli di terze parti e che i contenuti privati non vengono utilizzati per addestrare gli algoritmi. Inoltre, i team di amministratori possono scegliere se consentire l’utilizzo dei propri contenuti per l’allenamento dell’IA.
Con queste innovazioni, Figma non solo ha reso la sua piattaforma ancora più potente, ma ha anche consolidato la sua posizione come punto di riferimento per la progettazione di interfacce. L’integrazione dell’intelligenza artificiale non è solo un miglioramento tecnico, ma segna un vero cambiamento nel modo in cui i team di design lavorano insieme. Il futuro del design sembra sempre più interconnesso con l’IA, e Figma è pronta a guidare questa evoluzione.
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