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Come una favola si trasforma in un gioco di ruolo

Quando si parla di fiabe, ci si riferisce a storie fantastiche dove vengono narrati fatti immaginari riguardanti personaggi, luoghi e avvenimenti. E spesso, in queste fiabe, troviamo elementi magici o soprannaturali che rendono la narrazione ancora più affascinante. D’altra parte, i giochi di ruolo rappresentano un’attività ludica in cui i partecipanti interpretano personaggi all’interno di un mondo fittizio, seguendo regole e trame predefinite o create da loro stessi. Ma come possiamo trasformare una fiaba in un’ambientazione per un gioco di ruolo? Vediamo insieme alcuni suggerimenti utili per fare proprio questo.

Il primo passo da compiere è scegliere una fiaba che sia sufficientemente conosciuta e che possieda elementi interessanti da esplorare, come personaggi, ambienti, conflitti, temi, e via dicendo. Per esempio, potremmo selezionare la fiaba di Cappuccetto Rosso, la quale ci racconta la storia di una ragazzina che deve portare dei dolci alla nonna malata, ma che si imbatte in un lupo cattivo durante il cammino.

Una volta scelta la fiaba, è importante analizzare attentamente la sua struttura, individuando i punti focali della trama, i ruoli dei personaggi e le loro motivazioni, le sfide e i pericoli che devono affrontare, nonché le soluzioni e le conseguenze delle loro azioni. Nell’esempio di Cappuccetto Rosso, i momenti chiave sono: la partenza della bambina da casa della madre, l’incontro con il lupo nel bosco, il dialogo tra i due, il piano del lupo per arrivare prima a casa della nonna e ingannare Cappuccetto Rosso, e infine l’intervento del cacciatore che risolve la situazione.

Successivamente, si può procedere all’ampliamento della fiaba, aggiungendo dettagli, varianti o modifiche volte a renderla più ricca e adatta a un gioco di ruolo. In questo modo si possono inventare nuovi personaggi, ambientazioni, sottotrame, regole di gioco, temi o messaggi. Per esempio, si potrebbe ambientare la fiaba in un mondo medievale-fantastico, in cui il lupo è in realtà un licantropo al servizio di una strega malvagia intenzionata a rapire Cappuccetto Rosso per usarla in un rituale magico. Si potrebbero introdurre personaggi secondari come animali parlanti, banditi, soldati o maghi, che possono aiutare o ostacolare i protagonisti. Si possono aggiungere ulteriori sfide o alternative di gioco, come enigmi, combattimenti o prove di abilità o moralità. E si possono persino modificare le prospettive o le alleanze dei personaggi, rendendo il lupo più simpatico o la nonna ambigua.

Oltre a ciò, per poter interpretare i personaggi della fiaba e interagire con il mondo creato, sarà necessario sviluppare un sistema di gioco. Si possono utilizzare sistemi esistenti oppure crearne di nuovi, a seconda delle preferenze e delle esigenze del gruppo. Sarà importante stabilire regole per determinare le caratteristiche e le abilità dei personaggi, le modalità di risoluzione delle azioni e dei conflitti, i livelli di difficoltà e di successo, nonché le conseguenze positive e negative delle scelte dei giocatori. Inoltre, bisognerà definire i ruoli dei partecipanti al gioco, cioè chi fa da narratore o da arbitro (il cosiddetto “master” o “game master”), chi interpreta i personaggi principali (di solito chiamati “giocatori” o “player”) e chi interpreta i personaggi secondari (i cosiddetti “personaggi non giocanti” o “NPC”).

Per poter giocare sarà necessario anche preparare tutto il materiale necessario, come schede dei personaggi, mappe delle ambientazioni, regole di gioco, dadi o altri strumenti per generare casualità, penne e fogli per prendere appunti, e così via. Si potranno utilizzare elementi scenografici o sonori per rendere il gioco ancora più coinvolgente e immersivo. Infine, si potrà dare il via al gioco, seguendo la trama della fiaba originale oppure creandone una completamente nuova basata sugli elementi della fiaba stessa. Sarà compito del master descrivere le scene e i personaggi, proporre le sfide e le situazioni, gestire le reazioni e le risposte del mondo, adattando la storia in base alle scelte e alle azioni dei giocatori. I giocatori, invece, dovranno interpretare i propri personaggi, esprimere le loro intenzioni e le loro emozioni, collaborare o competere tra loro, e affrontare le conseguenze delle loro decisioni. La durata del gioco potrà variare da poche ore a diversi giorni, a seconda della complessità e della lunghezza della storia.

E questo è solo un esempio di come si può trasformare una fiaba in un’ambientazione per un gioco di ruolo. Ovviamente, le possibilità sono infinite e ogni fiaba può offrire spunti diversi per creare un gioco originale e divertente. L’importante è usare la fantasia e la creatività e, soprattutto, divertirsi!

Redazione

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