Lo chef di cucina giapponese Oji San, noto per la sua collaborazione con Nippon Shock Magazine nella rubrica “Fame da Otaku”, annuncia nel suo profilo Facebook una notizia molto importante. È passato esattamente 5 anni dal giorno in cui ha aperto il primo locale in Italia (e forse in Europa) dedicato esclusivamente a riprodurre i piatti dei manga e degli anime. Sin dall’inizio, questo progetto è stato ideato con lo scopo di divulgare e nutrire non solo il corpo, ma anche la mente.
Prima ancora di aprire “Cibichibi”, lo chef Oji San aveva intuito che l’uso del cibo nella narrazione manga e anime fosse qualcosa di estremamente importante e profondo. Mentre cucinava il ramen di Naruto, la carne di One Piece o i bento di Sailor Moon, si è messo a studiare e approfondire il tema. Oggi, il suo sogno sta per diventare realtà. Questo sogno per il quale ha sacrificato molto e ha dovuto sospendere l’organizzazione dei suoi eventi gastronomici a tema manga e anime per alcuni mesi. Il 17 ottobre verrà pubblicato il libro “Fame da Otaku! Come gli anime e i manga hanno fatto innamorare gli italiani della cucina giapponese” (Nippon Shock Edizioni).
Quest’opera racconta come gli anime abbiano colpito il pubblico italiano e li abbiano fatti innamorare della cucina giapponese. Svela quali piatti sono apparsi per primi e quando abbiamo iniziato ad ascoltare per la prima volta i loro nomi in lingua giapponese. Inoltre, analizza la simbologia del cibo nelle opere di alcuni degli autori più amati: perché Goku mangia così tanto? Perché nelle opere di Takahashi c’è così tanto cibo? Qual è il significato profondo della simbologia per Miyazaki?
“Fame da Otaku!” analizza i motivi per cui il cibo è così importante nella narrazione giapponese e quanto sia rilevante nella costruzione delle trame che hanno conquistato il pubblico di tutto il mondo. Questo libro non solo si rivolge agli appassionati, ma anche ai mangaka che vogliono esplorare il “cibo come strumento” per la narrazione, sperimentando nuovi percorsi.
Il libro è impreziosito dalla prefazione scritta da Mario Rumor e dalle illustrazioni del sensei Andrea Dentuto, che ha dato vita alle ricette presenti alla fine del libro.
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