Eyes Wide Shut: 25 anni il viaggio onirico di un uomo alla ricerca di se stesso

Il 16 luglio 1999, esattamente venticinque anni fa, usciva nelle sale cinematografiche “Eyes Wide Shut”, l’ultimo capolavoro di Stanley Kubrick. Tratto liberamente dal romanzo “Doppio sogno” di Arthur Schnitzler, questo film rappresenta il culmine della carriera del regista, mantenendo una straordinaria attualità nel contesto di un XXI secolo tecnocratico e profondamente mutato. La capacità del film di affrontare temi universali quali l’ipocrisia umana e sociale, le pulsioni sessuali, il rapporto tra i generi, il classismo, il consumismo e le fantasie inconfessabili lo rende un’opera senza tempo.

Eyes Wide Shut (film 1999) TRAILER ITALIANO

“Eyes Wide Shut” narra la vicenda di Bill Harford (Tom Cruise), un medico affermato di New York, che vive con la moglie Alice (Nicole Kidman) e la figlia Helena. Durante una festa organizzata dal ricco paziente Victor Ziegler (Sydney Pollack), Bill e Alice vengono corteggiati da due sconosciuti, risvegliando in loro dubbi e fantasie sul loro matrimonio. Tornati a casa, Alice confessa a Bill di aver provato un’attrazione irresistibile per un ufficiale incontrato in vacanza, tanto da essere disposta a lasciare tutto per lui. Questa confessione innesca in Bill un percorso di esplorazione sessuale e psicologica, che lo porta a confrontarsi con un mondo oscuro e misterioso, fatto di rituali, maschere, prostituzione e pericolo.

Un Film Oltre Ogni Definizione

“Eyes Wide Shut” è un’opera che sfugge a qualsiasi classificazione. Presenta elementi del thriller erotico, del mistery e persino del neo-noir, conducendo lo spettatore nella vita di Bill e Alice Harford, una coppia alto borghese apparentemente perfetta, immersa in una New York natalizia che funge da sfondo unico e cinematograficamente perfetto. Kubrick ha concepito il film ispirandosi al romanzo “Doppio sogno” di Arthur Schnitzler, coronando un progetto che aveva in mente già ai tempi di “Arancia Meccanica”. Nella versione originale, la vicenda era ambientata nella Vienna decadentista di inizio secolo, ma Kubrick ha saputo trasferire quei temi universali nella New York degli anni ’90, anticipando una tempesta sociale simile a quella che aveva posto fine alla Belle Époque. Questa trasposizione ha permesso al film di mantenere una rilevanza e una freschezza che persistono ancora oggi.

La scelta di Tom Cruise e Nicole Kidman per i ruoli principali, all’epoca la coppia dorata di Hollywood, ha creato una perfetta operazione di realtà all’interno di un film che di reale ha tanto quanto nulla. Alice rifiuta con rabbia di essere definita prevedibile e priva di passioni, distruggendo ogni certezza del marito. Bill si perde quindi in un’odissea notturna, languida, dove il sesso appare a portata di mano ma anche come una trappola pericolosa. Un amico pianista lo indirizza verso una villa fuori città, dove entra in un mondo fatto di maschere e rituali, una setta in cui la carnalità diventa il mezzo per sfogare ogni pulsione e desiderio, lasciando da parte ogni moralità e prudenza.

Metafore Visive e Verbali

Kubrick ci immerge in un viaggio filosofico ed esistenziale, dove ogni dettaglio visivo e verbale è colmo di metafore. Il film gioca con il paradosso, il mito della caverna di Platone e altre grandi opere filosofiche, ma soprattutto riflette la visione del regista sui racconti di uomini mossi da una volontà assoluta, priva di etica. Bill si trova di fronte a ragazze seducenti, un venditore di costumi che fa prostituire la figlia adolescente e una prostituta trovata positiva all’HIV, il tutto in un contesto di oscure presenze e misteri irrisolti. Il ricco paziente Ziegler, interpretato da Sidney Pollack, è utilizzato da Kubrick come chiave per guidarci nell’ambiguità morale e nella sovversione del confine tra paura e realtà. “Eyes Wide Shut” è forse il film più legato al concetto di paradosso, dove lo stile diventa più importante della verità o presunta tale. La verità unica e sola non esiste; è un costrutto dell’uomo che cerca di controllare il mondo e sé stesso, ma è tutto inutile, come ci fa comprendere Kubrick.

Il film è una critica alla società moderna, dominata dal denaro, dalla corruzione e dalla violenza. Kubrick mette in scena una New York artificiale e alienante, in cui i personaggi sono soli, isolati e insoddisfatti. La colonna sonora suggestiva di Jocelyn Pook, basata su musiche liturgiche inverse, crea un’atmosfera inquietante e surreale, aggiungendo profondità alla narrazione ipnotica e simbolica del regista. “Eyes Wide Shut” anticipa la totale assenza di passione e sentimento nel sesso che caratterizzerà il XXI secolo, con la pornografia e la promiscuità che eliminano ogni mistero e fascino. Le donne sono figurine bellissime e senz’anima, oggettificate da un mondo maschiocentrico, simbolo del trionfo del consumismo nei rapporti umani. Kubrick ci mostra un mondo dove tutto è creato dal denaro e per il denaro, un baratro mostrato in ogni dettaglio, ma dove il protagonista si ferma un attimo prima di cadere.

Una Visione Unica e Irripetibile

“Eyes Wide Shut” è considerato uno dei film più perfetti degli ultimi venticinque anni, esercitando ancora oggi un fascino unico e irripetibile. È un’opera che anticipa la deriva edonistica e sterile del nostro vivere, del nostro sesso e della nostra società. La visione di Kubrick sul matrimonio, sulle relazioni umane e sulla società moderna rimane potente e attuale, rendendo “Eyes Wide Shut” un capolavoro eterno e indefinibile. Questo film, l’ultimo testamento di Kubrick, è il frutto di un lungo e meticoloso lavoro che ha richiesto anni di sceneggiatura, ricerca, riprese e montaggio. Le interpretazioni di Cruise e Kidman, che si separarono poco dopo l’uscita del film, aggiungono un livello di profondità e realismo che rende “Eyes Wide Shut” ancora più affascinante e complesso. Un’opera che sfida e coinvolge lo spettatore, invitandolo a spalancare gli occhi e a guardare oltre le apparenze.

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