Esattamente 40 anni fa, il 6 luglio 1984, sbarcava sulle onde televisive giapponesi un’opera destinata a segnare un’epoca nel mondo degli anime mahō shōjo: “Evelyn e la magia di un sogno d’amore“, (Mahō no yōsei Perusha). Frutto della geniale mente dello Studio Pierrot, questo incantevole capolavoro ha catturato l’immaginazione del pubblico nipponico fino al maggio 1985, per poi affascinare anche gli spettatori italiani grazie alle trasmissioni su Rete 4 nel settembre-ottobre dello stesso anno.
La storia ruota attorno alla giovane Persha, una bambina di undici anni, figlia di genitori giapponesi cresciuta nelle selvagge terre africane. Il suo destino prende una svolta straordinaria durante il ritorno in Giappone con il Professore Willy Muroi, amico del defunto padre di Persha. Un inaspettato incidente trasporta il loro aereo in una dimensione parallela conosciuta come Sogno d’Amore, abitata dai misteriosi kappa. Questi spiriti acquatici spiegano a Persha che il loro mondo è strettamente intrecciato con i sogni umani, ma molti di questi sogni rimangono irrealizzati e congelati nell’inverno senza fine. Solo l’energia dell’amore può sciogliere questo gelo e ridare vita e primavera a Sogno d’Amore.Per aiutare i kappa nella loro missione, Persha riceve un magico cerchietto che le permette di raccogliere l’energia dell’amore ogni volta che ne ha bisogno. Accettando questa responsabilità quasi per istinto, Persha si ritrova trasformata in una sedicenne con incredibili abilità, vivendo una doppia vita agitata nella frenetica Tokyo. Le sue trasformazioni non si limitano solo al genere femminile; a volte si ritrova a incarnare anche ruoli tradizionalmente maschili, come quello di Babbo Natale. I kappa la chiamano sempre con il suo vero nome, riconoscendo il suo doppio magico anche durante queste metamorfosi.
Nelle sue avventure, Persha incontra vari personaggi che colorano e arricchiscono il mondo della serie con umorismo e vivaci tocchi locali. Tra di essi, spicca la figura del celebre pianista Kenji Sawaki, il cui cuore è segretamente legato all’alter ego magico di Persha, la Principessa Fata. I kappa rivelano che Fata, innamoratasi di Kenji, si era isolata in un sonno profondo dentro una stella di ghiaccio, incapace di lasciare il proprio mondo. Per salvare Sogno d’Amore, Persha deve compiere un atto di grande sacrificio, scambiando due medaglioni che simboleggiano il profondo legame tra Fata e Kenji. Il gesto viene compiuto proprio mentre Kenji è sul punto di partire per l’America.Le avventure di Persha continuano, affrontando nuove sfide e trasformazioni che coinvolgono anche la sua bacchetta magica. Alla fine, grazie all’energia d’amore raccolta, Fata si risveglia in una splendida primavera, permettendo a lei e a Kenji di riunirsi per un breve, ma prezioso istante, sebbene appartenenti a mondi differenti. Il Professore Muroi decide di tornare definitivamente in Africa, seguito dai suoi nipoti gemelli, Riki e Roby. Anche Persha è destinata a separarsi dai suoi amici magici, ma promette di ritornare un giorno in Africa da loro. Al suo ritorno a casa dall’aeroporto, Persha scopre con sorpresa che i kappa e il suo folletto compagno, BonBon, sono scomparsi, lasciandole solo il cerchietto magico come toccante addio.
“Evelyn e la magia di un sogno d’amore” rappresenta la seconda gemma nella corona delle maghette dello Studio Pierrot, preceduta da “L’incantevole Creamy” e seguita da “Magica magica Emi”. A differenza delle altre serie originali dello studio, questa trae origine dal manga “Persha ga suki!” di Takako Aonuma, pubblicato da Shueisha tra il 1984 e il 1985. Lo Studio Pierrot ha sapientemente trasformato il racconto di una ragazza cresciuta in Africa in un’epica delle maghette, aggiungendo elementi fantastici come le abilità di trasformazione di Persha per salvare un regno magico, chiaramente ispirato a “Mahou no princess Minky Momo” del 1982. Nonostante la necessità di gestire i diritti con l’autrice e la casa editrice originale del manga, “Mahou no yousei Persha” non ha raggiunto il medesimo successo delle serie originali dello Studio Pierrot, come dimostrato dalla sua esclusione nella recente collezione di merchandising.
La serie si distingue per il suo tono giocoso e spensierato, ma anche per la sua capacità di affrontare temi profondi come la solitudine, la gelosia, la famiglia, l’amicizia e la crescita personale. Persha/Evelyn incarna un personaggio estremamente carismatico e affabile, amato sia nella sua veste infantile che adulta. La sua doppia vita non solo le causa problemi, ma le offre anche occasioni di divertimento e di crescita personale. La serie è densa di momenti comici, romantici e avventurosi, capaci di catturare il cuore di ogni spettatore, indipendentemente dall’età.
Dal punto di vista tecnico, “Evelyn e la magia di un sogno d’amore” si distingue per l’alta qualità dell’animazione e del character design, tipica degli anni ’80 dello Studio Pierrot. Le ambientazioni sono vivide e dettagliate, mentre le musiche orecchiabili accompagnano perfettamente l’azione. Il doppiaggio italiano, rispettando i nomi originali dei personaggi ad eccezione della protagonista, è stato eseguito con maestria. La sigla italiana, interpretata da Cristina D’Avena, ha lasciato un’impronta indelebile nella memoria dei fan.
“Evelyn e la magia di un sogno d’amore” si distingue per la sua originalità nel panorama delle maghette anime degli anni ‘80, offrendo una storia coinvolgente e personaggi indimenticabili che hanno lasciato un segno profondo nei cuori degli spettatori. Se non l’avete ancora fatto, immergetevi nell’affascinante mondo di Persha e lasciatevi trasportare dalla magia di un sogno d’amore che travalica i confini del tempo e dello spazio.
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