Per la prima volta in scena fumettistica viene trattato il tema del testamento biologico, con lo scopo di mantenere viva la discussione intorno all’argomento, grazie alla volontà e piena approvazione dell’idea di uno dei principali testimoni in Italia, Beppino Englaro. Oltre a mantenere vivo il dibattito, la speranza è che la forma divulgativa del fumetto, possa coinvolgere e sensibilizzare più persone all’argomento, e soprattutto avvicinare i giovani ad una problematica che tende a muoversi in ambiti più specialistici, tipo quello medico. Il fumetto, sotto forma di graphic novel, ha difatti sdoganato i temi più difficili e disparati, l’olocausto con Maus di Art Spiegelman, le vicende dell’ Iran con Persepolis di Marjane Satrapi, la Palestina con Joe Sacco, e altro. Ci è sembrato possibile dunque, poter toccare con rispetto e sensibilità un tema così attuale ed etico come il testamento biologico e grazie al sostegno e la disponibilità di Beppino Englaro, raccontare la vicenda italiana che ha maggiormente diviso la pubblica opinione.