Il nuovo lungometraggio Disney e Pixar, “Elio” promette di essere una delle pellicole più interessanti e sorprendenti degli ultimi anni. Il nuovo film, previsto per l’uscita nelle sale italiane nel giugno 2025, catapulta il pubblico in un’avventura intergalattica che, mescolando comico e drammatico, affronta temi universali come l’isolamento, il senso di appartenenza e la ricerca di sé. La trama ruota attorno a Elio, un ragazzo introverso e appassionato di alieni, la cui vita prende una piega radicale quando viene teletrasportato nel Comuniverso, una sorta di organizzazione interplanetaria che raccoglie rappresentanti di galassie lontane.
La premessa di “Elio” è già di per sé intrigante: il protagonista, spesso isolato dai suoi coetanei, si ritrova improvvisamente al centro di un malinteso cosmico che lo vede essere scambiato per l’ambasciatore ufficiale della Terra. Questo equivoco dà il via a una serie di eventi che porteranno Elio a dover affrontare creature eccentriche, sfide inaspettate e a cercare di dimostrare di essere all’altezza di un ruolo che, almeno inizialmente, non sente come proprio. Ma il cuore pulsante del film non è solo nelle sue situazioni comiche, ma anche nella riflessione profonda su cosa significhi sentirsi “parte di qualcosa”, un tema che tocca le corde più sensibili degli spettatori di tutte le età.
La pellicola segna un’importante evoluzione per Pixar, sia sul piano creativo che su quello produttivo. Infatti, la regia di “Elio” è affidata a due figure di punta del panorama cinematografico animato: Domee Shi, già regista del cortometraggio “Bao” e del film “Red”, e Madeline Sharafian, la cui esperienza con il corto “La Tana” è stata decisiva per il suo coinvolgimento. Per la Pixar, un passo storico, in quanto due registe condividono equamente la direzione del progetto. Questo approccio collaborativo ha portato una nuova prospettiva al personaggio di Elio, dando vita a una profondità emotiva che non è solo una novità stilistica, ma anche un’importante caratteristica narrativa del film.
La scelta di un tema così rilevante come l’isolamento in un contesto spaziale ci fa riflettere su come la solitudine e la ricerca di connessione siano temi universali, che si adattano perfettamente al contesto dell’universo di “Elio”. Sebbene tematiche simili siano esplorate anche in altre opere Pixar, come nel caso di “Inside Out 2”, il film si distingue per la sua capacità di trattare il tema della solitudine in modo innovativo, mescolando emozioni genuine con situazioni assurde e, talvolta, esilaranti. La sfida per Elio è quella di imparare a rappresentare il pianeta Terra – un luogo che non sente particolarmente vicino a sé – di fronte a una galassia sconosciuta e ricca di diversità.
Dal punto di vista tecnico, “Elio” non è da meno rispetto ai grandi classici della Pixar. La colonna sonora promette di essere una delle più coinvolgenti della sua storia, capace di esaltare le emozioni dei personaggi, mentre le ambientazioni visive e il design dei personaggi alieni sono studiati per incantare lo spettatore, spingendo la meraviglia visiva al massimo. La varietà e l’unicità delle creature che popolano il Comuniverso sono il risultato di un lavoro meticoloso da parte degli artisti della Pixar, che hanno saputo dare vita a mondi straordinari dove ogni dettaglio ha il compito di enfatizzare la sensazione di sconfinata meraviglia tipica delle migliori avventure spaziali.
Il cast vocale del film è un altro punto di forza che non passa inosservato. Yonas Kibreab presta la sua voce al protagonista Elio, dando vita a un personaggio ricco di sfumature e contraddizioni. Al suo fianco, nomi di grande rilievo come Zoe Saldaña, che interpreta la zia Olga, Remy Edgerly nel ruolo di Glordon e Brad Garrett nel ruolo di Lord Grigon, con Jameela Jamil che dà la voce all’ambasciatore Questa. A completare il cast ci sono Shirley Henderson, che interpreta OOOOO, e America Ferrera, che aggiunge ulteriore valore al gruppo. Un team vocale che garantisce non solo una qualità interpretativa straordinaria, ma anche una varietà di accenti e timbri che contribuiscono a rafforzare la dimensione interplanetaria e cosmopolita del film.
“Elio” ha attraversato diverse difficoltà prima di giungere alla sua forma definitiva. Il film, inizialmente previsto per il 2024, ha subito un posticipo al 2025 a causa di una serie di sfide produttive e creative. Il progetto, infatti, ha visto un cambiamento nella regia: se inizialmente era stato affidato ad Adrian Molina, co-sceneggiatore e co-regista di “Coco”, è stato poi rimaneggiato sotto la supervisione di Pete Docter, direttore creativo della Pixar. L’ingresso di Domee Shi e Madeline Sharafian nella regia ha conferito al film una nuova energia, dimostrando che Pixar è pronta a esplorare territori narrativi più complessi e diversificati.
In conclusione, “Elio” non è solo un’altra avventura spaziale per bambini. È un film che sa parlare a tutti, grandi e piccoli, e che esplora temi profondi come l’appartenenza e l’identità in un contesto cosmico che amplifica queste sfide in modi sorprendenti e divertenti. Con una regia innovativa, un cast vocale stellare e una trama che promette di toccare il cuore degli spettatori, “Elio” è destinato a diventare uno dei nuovi grandi classici di Pixar, una pellicola che, oltre a farci ridere, ci spingerà a riflettere sul nostro posto nell’universo.