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Gli Elfi Oscuri: Mistero, Potere e Corruzione tra mitologia, fantasy e Giochi di ruolo

Gli elfi oscuri sono una delle creature più affascinanti e complesse nella mitologia e nella narrativa fantasy. Radicati nella mitologia norrena, attraverso le figure dei Døkkálfar e degli Svartálfar, queste misteriose entità si sono evolute nel tempo, diventando emblemi di malvagità, potere e corruzione. Il loro legame con l’oscurità, la magia e l’artigianato li ha resi simboli di una bellezza inquietante, una caratteristica che emerge chiaramente nelle rappresentazioni moderne.

Nel mondo della mitologia norrena, i Døkkálfar (“elfi scuri”) e gli Svartálfar (“elfi neri”) erano esseri enigmatici che abitavano mondi sotterranei. La loro associazione con l’oscurità e la magia li rendeva entità misteriose e temute, lontane dalla luce del mondo di superficie. La trasformazione di queste figure nel fantasy moderno ha visto l’emergere degli elfi oscuri come esseri corrotti, animati da una crudele sete di potere e disprezzo per tutte le altre razze. Gli elfi oscuri non sono più semplicemente esseri magici e affascinanti; sono divenuti figure antagoniste, la cui lotta per la supremazia sfocia spesso in guerre devastanti e tradimenti senza pietà.

Nelle narrazioni fantasy, gli elfi oscuri sono spesso descritti come un ramo deviante della razza elfica, nato da conflitti interni e divisioni ideologiche. Questi conflitti hanno dato vita alla “Caduta”, un evento fondamentale che segna la loro fuga verso le profondità della terra. Lì, isolati dal mondo di superficie, hanno creato una società spietata e strutturata. Sebbene condividano molte delle straordinarie capacità degli elfi di superficie, come la magia e l’abilità nella guerra, il loro obiettivo è diverso: il dominio, la distruzione e la manipolazione delle forze oscure.

Gli elfi oscuri sono noti per la loro abilità nell’inganno, nella guerra e nella magia. Le loro società sono estremamente gerarchiche, in cui ogni membro ha un ruolo ben definito, ma non esiste spazio per la pietà, nemmeno tra i propri simili. La loro pelle scura come l’ossidiana, i capelli bianchi e gli occhi che vanno dal rosso al verde sono tratti fisici distintivi che li rendono facilmente riconoscibili. La loro visione infrarossa consente loro di vivere e muoversi nell’oscurità totale, un adattamento che riflette perfettamente la loro natura e il loro ambiente sotterraneo. Nonostante le frequenti divisioni interne, gli elfi oscuri sanno unirsi quando minacce esterne incombono, mostrando un senso di unità sorprendente in momenti critici.

Uno dei più iconici esempi di elfi oscuri è rappresentato dai drow di Dungeons & Dragons, introdotti nel 1977 nel Manuale dei Mostri della prima edizione di Advanced Dungeons & Dragons. I drow sono elfi malvagi che vivono nel sottosuolo e sono governati da una cultura matriarcale. La loro religione è dominata dal culto di Lolth, la regina ragno, e le loro città sotterranee, costruite in forme che ricordano ragnatele, sono il centro di una complessa società intrisa di magia e intrighi. La figura di Lolth, dea della perfidia, guida la vita quotidiana dei drow, mentre le loro città riflettono la loro connessione con il caos e l’oscurità. Le casate nobiliari sono guidate da Matrone, sacerdotesse devote a Lolth, mentre gli uomini svolgono ruoli subalterni. In questo contesto, i tradimenti e le lotte interne sono all’ordine del giorno, creando un ambiente in cui la sopravvivenza è affidata al più astuto e potente.

Questa rappresentazione dei drow ha avuto un’influenza notevole anche nei videogiochi, come Baldur’s Gate, dove personaggi come Viconia incarnano la complessità morale di questa razza. Sebbene siano condannati alla malvagità, i drow non sono mai ritratti come esseri unidimensionali, ma come individui con lotte interiori, sofferenze e speranze di redenzione.

Gli elfi oscuri non sono confinati solo all’universo di Dungeons & Dragons; la loro presenza è forte anche in altre opere di fantasy. Nella trilogia The Deed of Paksenarrion di Elizabeth Moon, per esempio, gli elfi oscuri rappresentano una setta ribelle che si allontana dagli insegnamenti di divinità più nobili per abbracciare i culti delle forze oscure, esplorando temi di corruzione e perdita. In EverQuest, gli elfi oscuri (Teir’Dal) sono una delle razze centrali, con una società dominata da una regina potente e un sistema di caste complesse. In Warhammer, i Druchii sono elfi traditori che venerano il dio del sangue Khaine e sono noti per la loro crudeltà e odio verso le altre razze, specialmente gli Alti Elfi.

Anche in universi più moderni, come quello di The Elder Scrolls, gli elfi oscuri, o Dunmer, rappresentano una razza complessa e tormentata. Originari di Morrowind, i Dunmer sono divisi tra la loro cultura conservatrice e un desiderio di vendetta contro gli dèi che li hanno maledetti. Con la loro pelle grigio-azzurra e gli occhi rossi, i Dunmer sono una rappresentazione perfetta di come l’oscurità possa non solo essere fisica, ma anche spirituale e culturale.

La figura degli elfi oscuri si evolve e si adatta continuamente, ma il loro fascino rimane invariato. Questi personaggi sono una riflessione sulla corruzione, sul potere e sulla lotta tra luce e oscurità. La loro presenza, che spazia dai miti norreni alle opere moderne, continua a captare l’immaginazione di appassionati di ogni genere, rendendoli una parte imprescindibile della cultura popolare. La continua evoluzione della loro rappresentazione nelle storie moderne, dai giochi di ruolo ai videogiochi, li mantiene vivi nel cuore del fantasy, dove rimangono simboli di bellezza, terrore e complessità.

Maria Merola

Maria Merola

Laureata in Beni Culturali, lavora nel campo del marketing e degli eventi. Ama Star Wars, il cosplay e tutto ciò che riguarda il mondo del fantastico, come rifugio dalla realtà quotidiana. In particolare è l'autrice del blog "La Terra in Mezzo" dedicato ai miti e alle leggende del suo Molise.

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