Le sue storie fanno ridere e fanno male, sono crude e struggenti. Eleonora Danco, la più grande rivelazione del «giovane teatro arrabbiato» degli ultimi anni, ci sbatte in faccia la disperazione e la nevrosi quotidiana delle nostre città. Lo fa con i suoi più significativi testi per il teatro, qui presentati in ordine cronologico in modo da ripercorrere un decennio di lavoro: un concentrato di rabbia e poesia, espresso in un linguaggio crudo ma pieno di grandi invenzioni e illuminazioni improvvise, che l’ha portata a diventare in poco tempo una vera autrice di culto, tra Pasolini e Sarah Kane. L’adolescenza, i conflitti familiari, il sesso, la droga, le periferie: il mondo della Danco rivive adesso finalmente su carta - uno splendido, liberatorio pugno nello stomaco per i lettori.
Eleonora Danco è autrice, regista, attrice. Fra i suoi testi messi in scena: Sabbia, Nessuno ci guarda, Ero purissima, Me vojo sarva’, Ragazze al muro. Ha scritto per diversi teatri, fra cui lo Stabile di Parma e lo Stabile di Napoli. Ha realizzato per RadioRai3 il documentario Il vuoto e l’atto unico Non parlo di me. Per Mario Martone ha scritto Mignotta56, tratto da un soggetto di Sergio Citti. Ha inoltre collaborato come editorialista con il quotidiano Il Messaggero. Come attrice ha lavorato, tra gli altri, con Nanni Moretti, Michele Placido, Ettore Scola. È in preparazione un film-documentario da lei scritto e diretto, Il collo e la collana.
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