Immagina di vedere il mondo come un puzzle di colori e forme da sistemare, dove ogni pezzo si incastra perfettamente per raccontare una storia. Questo è il modo in cui Katherine Duclos, artista neurodivergente, interpreta la realtà attraverso i mattoncini LEGO, trasformandoli in straordinarie opere d’arte astratta. Il suo percorso artistico è una continua esplorazione della materia, dell’identità e della memoria, dando vita a pannelli materici che sembrano quasi pulsare di energia.
La sua carriera ha preso una svolta significativa nel 2021, quando suo figlio, allora quattro anni, le porse un piccolo assemblaggio di mattoncini dicendo: “Pensavo che ti sarebbe piaciuto vedere questi colori insieme”. Quel semplice gesto ha acceso una scintilla in Duclos, spingendola a esplorare i LEGO come mezzo espressivo alternativo alla pittura tradizionale. A differenza dei metodi convenzionali di costruzione con i mattoncini, che prevedono l’uso di istruzioni dettagliate e una logica strutturale rigorosa, Duclos ha trovato un modo personale di utilizzarli: non per costruire oggetti tridimensionali, ma per creare composizioni cromatiche che evocano la texture e la profondità della pittura astratta.
Il suo processo artistico è profondamente influenzato dalla sua esperienza come persona neurodivergente con autismo e ADHD. Per Duclos, l’atto di selezionare e organizzare i mattoncini in base a colore, forma e rifrazione della luce diventa un esercizio di regolazione sensoriale, un modo per trovare stabilità nel caos. Questo approccio si è rivelato particolarmente cruciale nei momenti di transizione e cambiamento, come quando la sua famiglia ha dovuto traslocare dopo sette anni nella stessa casa. Mentre l’ambiente intorno a lei diventava incerto, l’arte le forniva un’ancora di stabilità.
Nel 2023, il talento e l’originalità di Katherine Duclos hanno attirato l’attenzione di The LEGO Group, che l’ha invitata a collaborare per il pop-up Center for Creative Flow durante il Miami Art Basel. In appena sei settimane, ha realizzato oltre 45 metri quadrati di composizioni astratte per l’evento, un lavoro imponente che ha trovato casa nella sede centrale di LEGO in Massachusetts. Questa collaborazione ha anche ispirato un documentario, “Small Tiny Starts”, prodotto da LEGO e pubblicato nel 2024 sul loro canale YouTube, che racconta il suo viaggio creativo e il legame tra la sua arte e la sua vita familiare.
Le sue opere, modulari e mutevoli, sono progettate per essere osservate da diverse angolazioni, cambiando aspetto con la luce e il movimento dello spettatore. Ogni composizione è un dialogo tra struttura e spontaneità, un equilibrio tra il bisogno di ordine e la libertà dell’interpretazione artistica. Tra i suoi lavori più recenti spiccano titoli evocativi come “The Fairies Will Find Us If We Leave a Trail” e “Temper Your Touch Please”, che trasmettono la poetica della sua visione artistica.
Oltre alle installazioni su larga scala, Duclos espone regolarmente le sue opere in gallerie negli Stati Uniti e in Canada, con una presenza costante nel Vancouver Art Gallery Rental and Sales. La sua pratica artistica include anche la didattica: ha lavorato come insegnante per Studio in a School a New York e per il Philadelphia Museum of Art, condividendo la sua passione per l’arte con studenti di tutte le età.
Attualmente, Katherine Duclos sta preparando una nuova mostra personale che debutterà nel gennaio del prossimo anno. Nel frattempo, continua a esplorare le infinite possibilità offerte dai LEGO, dimostrando che anche i materiali più comuni possono diventare strumenti potenti di espressione artistica. Il suo lavoro non è solo un’esplorazione della forma e del colore, ma una testimonianza del potere dell’arte di trasformare la percezione della realtà.
Con una carriera in continua ascesa, Duclos sta ridefinendo il modo in cui percepiamo il gioco e l’arte, abbattendo le barriere tra design, creatività e neurodiversità. Il suo viaggio artistico è un inno alla sperimentazione e all’inclusività, dimostrando che la vera arte nasce dal coraggio di guardare il mondo con occhi diversi.
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