Quanti di noi non hanno mai sognato di poter un giorno entrare nel proprio fumetto preferito? Tutti abbiamo sognato almeno una vokta di essere Superman, Spoderman, Koji Kabuto che pilota il Mazinga Z, o magari anche solo il piccolo Nobita, per poter avere al nostro fianco Doraemon. E ammettetelo, quante Kamehameha avete provato a fare? Quante volte avete alzato le mani al cielo per aiutare Goku con la Sfera Genkidama?
Queste ultime due cose le ha sicuramente fatte il protagonista della side-story di Drwgon Ball: Vita da Yamcha. Storia di Akira Toriyama e disegni di Dragon Garow Lee. Un manga in cui un liceale del mondo reale appassionatissimo di Dragon Ball muore in seguito a un incidente e si ritrova catapultato nel mondo di Dragon Ball. Nei panni di Yamcha.
Vita da Yamcha – La Trama
Due liceali stanno passeggiando tranquilli mentre parlano di Dragon Ball. Ad un certo punto uno dei due vede una ragazza sexy e tenta di avvicinarsi per approcciarla. Ma scivola e cade dalle scale dell’attraversamento pedonale, perdendo i sensi. Al suo risveglio, si ritrova in un deserto. Non capisce cose sia successo, ricorda che stava camminando con il suo amico, ricorda la caduta e poi niente. Si convince di essere morto. La sorpresa è grande quando si guarda intorno e riconosce il piccolo Goku, l’adolescente Bulma, Oolong e Pual. Si trova dentro Dragon Ball! Prende uno specchio da una tasca, vi guarda dentro e…lui è Yamcha.
Il momento in cui si è svegliato è poco dopo la fine della saga di Pilaf. Goku era diventato un Oozaru per la prima volta e proprio Yamcha, insieme a Pual, riescono a farlo tornare normale, tagliandogli la coda. Infatti il piccolo Goku non la ha più e Oolong ha le mutande in testa (desiderate di getto per fermare Pilaf davanti al Dio Drago). L’emozione è tanta. Da un lato, la vita con Bulma (la waifu dei suoi sogni). Ma dall’altro lato…sappiamo tutti come va a finire per Yamcha. Diventa il più debole, si lascia con Bulma e rinuncia persino a combattere. Ma c’è una differenza ora. Adesso, questo Yamcha sa già tutto quello che deve succedere!
Così, il nuovo Yamcha inizia a stravolgere gli eventi in sui favore. Si allena da subito insieme e Goku e Crilin da Muten, beve l’acqua miracolosa di Karin per combattere contro Piccolo. Poi raggiunge il Santuario di Dio e chiede a Popo le coordinate dell’astronave Namecciana di Piccolo e Dio, con cui si reca appunto su Namecc e va a chiedere al Capo Anziano di risvegliare la sua forza latente. Si allena con Nail e diventa un grande aiuto per Goku e gli altri contro i Saiyan. Non riesce però a dare il colpo di grazia a Vegeta, memore del suo futuro cambiamento, e della futura nascita di Trunks.
Decide così di ritirarsi a vita privata, aiutando i deboli in difficoltà come una sorta di Great Saiyaman. Rimane un buon supporto per i suoo compagni, anche se ora lascia il “lavoro sporco” ai Saiyan e Piccolo. Ma c’è una cosa che non gli torna: uno dei suoi compagni ha un’aura strana, simile alla sua. Un’ altra persona del mondo reale è finita lì. Chi sarà mai? Non vado oltre, altrimenti sarebbe uno spoiler troppo grosso. Ma fidatevi, sarà un gran bel colpo di scena.
Conclusioni
Dragon Ball – Vita da Yamcha è una lettura leggera e scorrevolissima. È composta da un solo volume ed è uscita, molto probabilmente, per promuovere il videogioco per smartphone Dragon Ball Dokkan Battle, che viene spesso menzionato dai due liceali all’inizio della storia e che ha a che fare anche con il finale.
In conclusione, vi invito a leggerlo. Non apre nuovo orizzonti a Dragon Ball, non aggiunge niente alla trama e non stravolge il canone. Vedetelo come un evento da universo parallelo alla Mirai Trunks.
Grazie a tutti voi che siete arrivati fin qui a leggere. Siete fantastici. Se volete seguirmi, raggiungetemi sui miei social: InstagramInstagram , TikTokTikTok , Facebook e YouTube!
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