Buttando lo sguardo sulla panoramica della cinematografia di fantascienza, molti sono i film che si sono ispirati ad altrettanti famosi romanzi o cicli di romanzi dello stesso genere, come IO Robot, Fanteria dello Spazio e Io sono Leggenda. Tra la miriade di film, voglio parlarvi di uno dei film più spettacolari e visionari che sia mai apparso sul grande schermo che proprio oggi compiie quarant’anni: Dune.
Ben prima del capolavoro di Denis Villeneuve, il 14 dicembre 1984 prese vita il primo capitolo della saga letteraria omonima di Frank Herbert, considerato da molti, uno dei “libri impossibili” da poter trasporre sul grande schermo, però nonostante le varie differenze che ci possano essere state tra i libri e la realizzazione finale del film, lo stesso Herbert si definì soddisfatto del prodotto finale: la saga di Dune fu estremamente importante per la genesi di Star Wars come ha dichiarato lo stesso George Lucas “Senza Dune, Guerre Stellari non sarebbe mai esistito“, se volete approfondire ecco qui l’articolo di Satyrnet.
Podotto dalla casa italiana De Laurentiis e diretto da David Lynch, il film è ambientato nell’anno 10191: l’umanità si è diffusa tra le stelle del cosmo e si è riunito un vasto Impero Galattico chiamato Landsraad, che nonostante l’avanzata scienza tecnologica, l’impero è retto da una società politica che si basa sul feudalesimo, ove a capo di tutto vi è l’Imperatore e sotto di lei le grandi casate nobiliari hanno il comando dei loro rispettivi pianeti, rendendo conto ovviamente all’Imperatore. Tra tutti i pianeti dell’Impero 4 sono quelli che hanno una maggior influenza da poter decidere le sorti dell’universo, il pianeta Kaitain capitale dell’impero con al comando l’Imperatore Padishah Shaddam IV, il pianeta Giedi Primo appartenente alla casata degli Harkonnen con a capo il Barone Vladimir Harkonnen, nemico giurato della casata degli Atreides, il pianeta Caladan appartenente alla casata Atreides con a capo il Duca Leto Atreides, la cui carismatica popolarità sempre in aumento, stà pian piano minando l’autorità dell’Imperatore Shaddam IV provocando la gelosia di quest’ultimo. Ed infine il pianeta Arrakis chiamato anche Dune, popolato dal misterioso popolo dei Fremen, una tribù che ha uno strano rapporto con la Spezia e che sono gli unici in grado di cavalcare i giganteschi vermi delle sabbie; su questo pianeta si alternano le varie casate per poter estrarre la Spezia, un elemento fondamentale, che consente ai navigatori della Gilda Spaziale di poter distorcere lo spazio e il tempo e consentire di poter viaggiare nello spazio, senza di essa il viaggio interstellare sarebbe impossibile, per questo Dune non appartiene a nessuna casata e nel periodo in cui soggiornano hanno la responsabilità dell’estrazione della preziosa Spezia perché continui a defluire, ultimamente era la casata Harkonnen che presiedeva Dune, ma ora e la casata degli Atreides che stà per prenderne il posto per tale compito, con il beneplacito dell’Imperatore, anche se egli ordisce alle spalle con la complicità degli Harkonnen per distruggere definitivamente la sempre più popolare casata degli Atreides. Il Duca Leto Atreides prende finalmente il possesso del pianeta Arrakis accompagnato da suo figlio ed erede Paul e dalla sua concubina Lady Jessica, appartenente quest’ultima alla sorellanza delle Bene Gesserit, un ordine sacerdotale che da millenni grazie ad una serie di incroci genetici tra le varie casate alla creazione del Kwisatz Haderach “l’essere supremo” che governerà l’universo, però Lady Jessica con il compito di procreare solo figlie femmine su ordine delle Bene Gesserit, per amore del suo Duca Leto, ella decise di generare un maschio, un erede per il suo amato Duca, Paul, sconvolgendo così il millenario piano della sorellanza.
Giunti su Arrakis, il Duca Leto fa sentire la sua benevola influenza sulla popolazione Fremen, aumentando così la sua popolarità in seno all’Impero, passano così le settimane e a parte qualche piccola azione di sabotaggio da parte degli Harkonnen, le giornate per casato degli Atreides scorrono tranquille e senza ulteriori incidenti. Però tutto questa parvenza di tranquillità è solo una tattica, infatti il Barone Harkonnen con la complicità segreta dell’imperatore che gli ha fornito come appoggio militare alcune delle sue truppe Sardaukar, l’élite dell’esercito imperiale; si preparano per attaccare in forze il casato Atreides con le difese abbassate e di sterminarlo completamente. Il piano riesce e le forze congiunte sia degli Harkonnen che dell’Imperatore riescono a sgominare completamente le truppe del Duca Leto e a far prigioniero il Duca stesso che il figlio Paul e Lady Jessica. Su ordine del Barone Harkonnen Paul Atreides e sua madre Lady Jessica, vennero imbarcati su un veicolo aereo e abbandonati nel deserto, mentre il corpo inerme del Duca venisse portato alla sua presenza per avere la gioia e il piacere di poterlo torturare e strappargli dalle mani il sigillo ducale del casato Atreides. Però non tutto va come il Barone sperava, infatti dopo aver ucciso il Duca, egli si accorge che Leto non ha con se il sigillo che senza di esso il Barone Harkonnen non può vantare diritti sul Ducato degli Atreides, e nel frattempo Paul riesce a liberare sua madre uccidendo i suoi carcerieri e a prendere possesso del veicolo, mettendosi così in salvo, anche se la fuga è di breve durata in quanto finiscono dentro una tempesta di sabbia, impossibilitati al volo, i due sopravvissuti fanno un rovinoso atterraggio di fortuna, e dopo aver preso le tute distillianti all’interno dell’aereo si dirigono all’esterno per cercare un rifugio sicuro, e qui mentre stanno sistemando il loro kit di sopravvivenza, Paul trova l’anello di suo padre Leto, il sigillo Ducale del casato Atreides, così che Paul possa poi un giorno rivendicare l’onore degli Atreides in nome di suo Padre. Mentre trovano rifugio tra le rocce, Lady Jessica e Paul si imbattono in una tribù Fremen ribelle, qui vengono accolti nella tribù e Paul pian piano ne ottiene la fiducia e radunando anche le altre tribù Fremen le organizza per effettuare attacchi lampo contro le installazioni di estrazione della Spezia gestiti dagli Harkonnen. Gli attacchi cominciano a dare i frutti sperati, infatti l’afflusso di Spezia, elemento indispensabile per i viaggi Interstellari, comincia pian piano a diminuire, costringendo l’Imperatore Shaddam IV su forti pressioni della Gilda Spaziale ad intervenire personalmente contro la ribellione Fremen capeggiata dal misterioso Mahdi, su Arrakis.
Nel frattempo Lady Jessica prende il posto della reverenda Madre delle Bene Gesserit presso i Fremen mentre suo figlio Paul beve l’acqua della vita e prende coscienza di se raggiungendo e superando il piano di cosapevolezza delle Bene Gesserit rivelado di essere lui il Kwisatz Haderach delle profezie. Il momento è giunto mentre le truppe dell’Imperatore e le forze degli Harkonnen sono riunite nella principale roccaforte di Arrakis, Paul guida l’assalto di tutte le popolazioni Fremen contro gli invasori e anche grazie agli enormi vermi della sabbia che i Fremen utilizzano come cavalcature, riescono a sconfiggere sia le truppe Harkonnen che i Sardaukar imperiali, nello scontro muore il Barone Vladimir Harkonnen, mentre l’Imperatore e i membri della Gilda Spaziale vengono presi prigionieri dai Fremen; qui scoprono che il capo dei Fremen il famoso Mahdi altri non è che Paul Atreides e che intima l’Imperatore di lasciare il pianeta Arrakis sotto il suo completo comando senza nessun tipo di rivendicazione e che sia Paul e il resto del casato Atreides che i Fremen non sono più sotto iol giogo dell’Impero e della Gilda Spaziale, se queste condizioni non saranno accettate e se verranno sucessivamente violati, l’afflusso di Spezia verrà interrotto, provocando il caos in tutto l’Impero, infatti Paul esclama davganti a tutti “chi controlla la Spezia, controlla l’Universo”, facendo così diventare Arrakis il centro stesso non dell’Impero.
Nonostante le difficoltà per poter rendere al meglio l’adattamento su grande schermo dell’opera di Frank Herbert, le cui differenze tra film e romanzo sono evidenti, il genio visionario di David Lynch, con un cast di attori d’eccezione come Jurgen Prochnow, Kyle MacLachlan, Max Von Sydow, Patrick Stewart e grazie anche ad un sapiente utilizzo della fotografia, delle enormi scenografie da parte di Anthony Master (2001 Odissea nello Spazio) e dei costumi, non che anche grazie agli effetti speciali tra cui alcuni curati dal grande Carlo Rambaldi (E.T. l’Extraterrestre), egli è riuscito a dirigere al meglio per poterla trasportare sul grande schermo, come detto in precedenza lo stesso autore Herbert ne fu molto soddisfatto, in quanto anche egli riteneva impossibile che una delle sue opere potessero essere trasposte in film per il grande schermo. La cosa positiva e che quasi la totalità della produzione e italica ad opera della Dino de Laurentiis, e nonostante durante la messa in onda nei cinema, non abbia avuto una grande accoglienza, negli anni venire divenne un vero e proprio cult.