Drifters: un manga che mescola storia e fantasy, tra battaglie epiche e personaggi storici

Drifters, il manga di Kōta Hirano, è un’opera che merita attenzione per come mescola storia e fantasy in un modo che potrebbe sembrare strano, ma che riesce a catturare l’immaginazione di chi è alla ricerca di qualcosa di diverso. Pubblicato per la prima volta nel 2009, Drifters è una di quelle storie che parte da un presupposto bizzarro: figure storiche leggendarie, come Oda Nobunaga, Shimazu Toyohisa e altri, si ritrovano catapultate in un mondo parallelo, popolato da creature fantastiche e segnato da battaglie incessanti tra due fazioni opposte. Questo mix tra epoche storiche e fantasy medievale, per quanto peculiare, funziona sorprendentemente bene per intrattenere i lettori.

La trama si sviluppa in modo intrigante, a partire da un evento storico: durante la battaglia di Sekigahara, Toyohisa, un samurai giapponese, riesce a colpire mortalmente il suo avversario, ma anche lui stesso subisce ferite fatali. Proprio mentre sembra sul punto di morire, si ritrova in un corridoio misterioso, dove una figura che sembra più un impiegato che un’entità leggendaria lo indirizza verso una porta. Attraversata questa porta, Toyohisa si ritrova in un mondo sconosciuto, simile al Medioevo, dove elfi, draghi, gnomi e altre creature fantastiche sono parte integrante del paesaggio. Questo nuovo mondo, tuttavia, è teatro di guerre senza fine tra due fazioni: i “Drifters”, di cui Toyohisa diventa un membro, e gli “Ends”, il gruppo avversario, che mira a conquistare il mondo.

Ciò che colpisce di Drifters è l’idea di mescolare personaggi storici in un contesto fantasy, ma con un twist che non tutti riescono a digerire. Oda Nobunaga, per esempio, non è il grande condottiero strategico che ci si aspetterebbe, ma un personaggio che urla continuamente di essere il “demone del sesto cielo”, cercando di farsi riconoscere in un modo piuttosto esagerato. Lo stesso vale per altri eroi storici, come Giovanna d’Arco e Anastasia Romanov, che vengono rappresentati in maniera decisamente lontana da come ci si potrebbe aspettare da un punto di vista storico. Questo può sembrare un po’ forzato per chi conosce la storia dei personaggi, poiché non sempre le loro motivazioni sono chiare. La scelta di come i protagonisti si schierano nelle battaglie non viene esplorata a fondo, e questo può lasciare il lettore un po’ disorientato. Se non conosci già la storia di Oda Nobunaga, ad esempio, potresti trovarti a chiederti perché un personaggio così carismatico faccia certe scelte.

Dal punto di vista grafico, Drifters non è certamente un manga che brilla per eleganza, come invece accade in altre opere famose. Hirano ha uno stile abbastanza ruvido, che si adatta alla violenza e all’energia della trama, ma che, purtroppo, non riesce a trasmettere pienamente la grandezza storica di personaggi come Nobunaga o Shimazu Toyohisa. Se si pensa a disegnatori come Tetsuo Hara, Kentaro Miura o anche Goseki Kojima, si capisce come una mano più raffinata avrebbe potuto donare maggiore impatto visivo alle battaglie e ai personaggi. Lo stile di Hirano è funzionale, ma non lascia il segno in modo memorabile. Le scene di combattimento sono sicuramente dinamiche e ben costruite, ma manca quel qualcosa che rende iconici i tratti di un personaggio, come avviene in altre opere di manga storici.

Nonostante questi difetti, Drifters riesce comunque ad affascinare con la sua proposta unica di mescolare la storia con l’elemento fantasy. Il mondo che Hirano crea, benché non sempre sviluppato nel dettaglio, è interessante, popolato da creature mitologiche e da personaggi che, pur con le loro eccentricità, riescono a stimolare la curiosità. La guerra tra i Drifters e gli Ends diventa un contesto dove ogni battaglia ha un peso importante, anche se la mancanza di un approfondimento maggiore dei protagonisti storici potrebbe far sentire la trama un po’ più superficiale di quanto ci si aspetterebbe.

Se sei un appassionato di manga che gioca con la storia, Drifters è sicuramente un’opera che vale la pena leggere, ma se cerchi una narrazione più coesa o una caratterizzazione profonda dei personaggi, potresti trovare alcune difficoltà. In fondo, Drifters è un manga che gioca con le aspettative, mescolando battaglie epiche con un’interpretazione libera dei personaggi storici, ma potrebbe non essere la lettura ideale per chi cerca una rappresentazione fedele o una trama ben definita. Nonostante i suoi limiti, però, riesce a essere abbastanza interessante da giustificare una lettura, con il suo mix di storia e fantasy che, sebbene imperfetto, è sicuramente originale e curioso.

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